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L'intervento

La lettera che le famiglie degli ostaggi hanno scritto alla Croce Rossa

"Ogni giorno che passa, la salute e la vita di tutti gli ostaggi sono seriamente in pericolo. Dovete riconoscere la gravità della situazione e riorientare i vostri sforzi verso la richiesta di un rilascio immediato"

Pubblichiamo la lettera che le famiglie degli ostaggi israeliani hanno scritto alla presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Mirjana Spoljaric, e alla presidente della Federazione internazionale della Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Kate Forbes, in vista della Giornata mondiale della Croce Rossa che si è celebrata ieri.  


Care signore Spoljaric e Forbes,
vi scriviamo con il cuore pesante e con profonda preoccupazione in occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa dell’8 maggio. Mentre ci avviciniamo a questo giorno importante, è evidente che non c’è spazio per i festeggiamenti quando 132 persone, israeliane e non, tra cui 19 donne, un bambino e un neonato, sono tenute in ostaggio a Gaza da sette mesi.

La situazione di queste persone, che sono state sottoposte a prigionia dal 7 ottobre, ci ricorda la gravità della situazione degli ostaggi che si sta delineando. Le testimonianze dei sopravvissuti che sono stati rilasciati (dal 24 al 30 novembre) hanno rivelato casi estremi di violenza psicologica e fisica, tra cui brutali violenze sessuali (anche contro uomini), mutilazioni, torture, fame e disidratazione forzata. Inoltre, sono state menzionate la mancanza di cure mediche e l’impossibilità di accedere all’assistenza medica da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). Ogni giorno che passa, la salute e la vita di tutti gli ostaggi sono seriamente in pericolo.

Di fronte a queste gravi violazioni del Diritto internazionale umanitario (Diu) e all’apparente silenzio assordante del Cicr nei confronti di queste violazioni, sarebbe moralmente indifendibile procedere con le commemorazioni della Giornata mondiale della Croce Rossa quest’anno. Invece di impegnarvi in cerimonie e celebrazioni, dovete riconoscere la gravità della situazione degli ostaggi e riorientare i vostri sforzi verso la richiesta di un rilascio immediato degli ostaggi e di un ritorno sicuro alle loro famiglie.

Jean-Henri Dunant, il visionario fondatore del movimento della Croce Rossa, disse una volta: “L’obiettivo più nobile è alleviare la sofferenza umana”. E’ nostro dovere ascoltare le sue parole ed essere solidali con coloro che soffrono. Annullare le commemorazioni della Giornata mondiale della Croce Rossa di quest’anno invierebbe un forte messaggio di empatia e compassione agli ostaggi e alle loro famiglie e riaffermerebbe il vostro incrollabile impegno a sostenere i princìpi umanitari di fronte alle avversità.

Ci aspettiamo che prestiate tempestivamente attenzione al nostro appello, chiedendovi di dare alla questione l’attenzione urgente che merita e di prendere le misure necessarie per affrontare la situazione degli ostaggi. Inoltre, vi invitiamo a rilasciare una dichiarazione pubblica in cui chiedete a Hamas di permettere al Cicr di visitare gli ostaggi, come richiesto dal Diritto internazionale umanitario, e a ricordare a Hamas che la detenzione degli ostaggi, l’impedimento delle visite del Cicr, la negazione delle cure mediche e la sottoposizione ad abusi fisici e psicologici sono gravi violazioni del diritto internazionale, che richiedono il loro immediato rilascio.

Cordiali saluti,
Yossi Moatti, amministratore delegato del Comitato delle famiglie  di ostaggi e dispersi
Hagai Levine, responsabile del team Salute 
Ostaggi e dispersi 
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