Dal Consiglio europeo che si prepara a chiedere a Israele di evitare un’escalation con una rappresaglia contro l’Iran, si alza la voce di Kaja Kallas: "Tutti gli aggressori internazionali si sentono rafforzati dalle nostre risposte deboli"
Bruxelles. Mentre il Consiglio europeo ieri si preparava a chiedere a Israele di evitare un’escalation con una rappresaglia contro l’Iran per l’attacco diretto della scorsa settimana, la premier estone, Kaja Kallas, ha proposto una strategia molto diversa. “Il mondo libero deve dimostrare la volontà di sconfiggere l’aggressione russa in Ucraina. Tutto dipende da questo”, ha detto Kallas prima dell’inizio del vertice. “Dobbiamo imparare dalla storia. Negli anni 1930 l’invasione italiana dell’Abissinia, la militarizzazione della Renania e la guerra civile in Spagna non erano eventi separati. Erano tutti connessi”, ha spiegato la premier estone. Oggi siamo tornati negli anni Trenta. L’attacco iraniano contro Israele, il pogrom del 7 ottobre condotto da Hamas “derivano tutti dalla nostra risposta troppo debole all’aggressione russa in Ucraina. Tutti gli aggressori si sentono rafforzati da questo”.
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