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editoriali

Emmanuel Macron insiste: la Russia non deve vincere

Redazione

Il presidente francese vuole guidare i paesi europei in difesa di Kyiv, senza tabù 

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, vuole aprire gli occhi agli altri paesi europei sulla necessità di instaurare un’“ambiguità strategica” con Mosca e intensificare gli aiuti a Kyiv di fronte alla minaccia rappresentata da Vladimir Putin. Dopo aver firmato, un mese fa, l’accordo sulla sicurezza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, giovedì Macron ha spiegato in un’intervista televisiva la strategia della Francia per sostenere l’Ucraina, con la guerra sul campo che si sta inasprendo, i cyberattacchi russi contro ministeri e servizi statali francesi (e non solo, come dimostra il cyberattacco all’aereo del ministro inglese Shapps), le intimidazioni di Mosca verso l’occidente e della morte del dissidente Alexei Navalny.

Sollecitato sulla possibilità di inviare truppe francesi in Ucraina – evocata durante la conferenza del 26 febbraio – Macron ha risposto così: “Non siamo sicuri di farlo. Al momento non siamo in quella situazione, ma non escludiamo questa opzione per il momento”. “Rivendico il fatto di evocare questa possibilità”, ha continuato il presidente della Repubblica francese, aggiungendo: “Abbiamo messo troppi limiti nel nostro vocabolario. Non siamo in un’escalation. Non siamo in guerra contro la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere”.

Inizialmente, il luogo dell’intervista doveva essere Kyiv e non l’Eliseo. Ma secondo quanto riferito dal suo entourage, il presidente francese vuole anzitutto accordarsi con i suoi alleati europei sugli aiuti prima di viaggiare in Ucraina.

Ieri il Monde ha aperto la sua edizione sulla metamorfosi di Macron, “colomba divenuta falco”. Dalla volontà di “non umiliare la Russia”, di mantenere una linea di dialogo col capo del Cremlino, a una “radicalizzazione per delusione”, come ha riassunto un ministro del governo francese: ossia la convinzione che per Putin esiste solo il rapporto di forza, ed è necessario, per tutta l’Europa, passare alla fase successiva. A guida Macron.

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