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Perché gli eurodeputati italiani sono tra i meno influenti a Strasburgo

Pietro Guastamacchia

L’indice EuMatrix mostra che il nostro paese incide molto meno di altri sui testi in cantiere in Ue e tra le ragioni principali indica la collocazione di molti dei nostri eurodeputati in gruppi politici fuori dai giochi della politica che conta

Strasburgo. Tutti protesta e niente governance, gli eurodeputati italiani sono tra i meno influenti a Strasburgo. Nonostante l’Italia goda di una delle delegazioni più numerose d’Europa l’indice EuMatrix mostra che il nostro paese incide molto meno di altri sui testi in cantiere in Ue e tra le ragioni principali indica la collocazione di molti dei nostri eurodeputati in gruppi politici fuori dai giochi della politica che conta.

I dati che emergono dall’ultimo indice di influenza infatti mostrano che i paesi che hanno i loro rappresentati nei partiti di governo a Bruxelles, ovvero nella maggioranza Ursula composta da socialisti, Renew e Ppe, sono stati avvantaggiati nell’accaparrarsi i posti da presidente di commissione o da relatore di testi chiave. 

Ma anche se la delegazione Pd nei socialisti è tra le più numerose non è riuscita a imporre un rappresentante in classifica, mentre è più ridotto il peso di Forza Italia nel Ppe e ancora meno significativo il peso dell’Italia in Renew Europe. “Gli italiani a Strasburgo pagano il fatto che molti di loro appartengono al campo non iscritti, come per il Movimento 5 Stelle, o a gruppi isolati come ID, nel caso della Lega”, sottolinea lo studio.

Nella classifica generale d’influenza bisogna scendere al 38esimo posto per trovare un italiano, Sandro Gozi (eletto in Francia), seguito da Nicola Danti 44esimo e poi Pina Picierno al 48esimo. Unica a svettare in una top five è la dem Alessandra Moretti nella lista degli eurodeputati specializzati in salute. 

Ma non finisce qui, il documento chiude un avvertimento chiaro a Meloni “l’influenza di Ecr dipenderà anche dalla misura in cui sarà in grado di cooperare con il Ppe nel prossimo mandato europeo, altrimenti gli sforzi di Meloni potrebbero infatti essere vanificati dalle tensioni tra il Ppe e il PiS polacco o dall’eventuale ingresso di Orban”. Un messaggio che arriva mentre a casa Ecr studiano la strategia per il futuro e infatti la ricerca ieri rimbalza tra le mail di Ecr, con qualche deputato che lo studio se l’è addirittura stampato.

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