Editoriali
L'Osce con Lavrov perde il senso
Molti paesi non vogliono discutere con la Russia di sicurezza europea
L’Ucraina e i Baltici hanno deciso di boicottare la ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza (Osce) in Europa che si aprirà domani a Skopje, dopo che è stata confermata la presenza del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Contrariamente alla Polonia lo scorso anno, la Macedonia del nord ha deciso di invitare anche la Russia e la Bulgaria ha accettato un’eccezione alle sanzioni dell’Ue permettendo il sorvolo aereo. “Non posso sedermi allo stesso tavolo di Lavrov, il cui posto dovrebbe essere davanti a un tribunale speciale”, ha detto il ministro estone, Margus Tsahkna, ricordando che la sua presenza “banalizza i crimini atroci che la Russia continua a commettere” in Ucraina. L’aggressione russa “costituisce un attacco all’Osce e ai suoi princìpi sottostanti”, hanno spiegato Estonia, Lettonia e Lituania: Lavrov userà la ministeriale come “un’altra opportunità di propaganda”. Mosca ha avuto successo nel paralizzare l’Ocse e nel far saltare la presidenza dell’Estonia (Malta è il compromesso per il prossimo anno).
Gran parte dei ministri dei paesi alleati dell’Ucraina – compresi l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, e il segretario di stato americano, Antony Blinken – ha preferito partecipare. Entrambi hanno fatto sapere che non avranno un faccia a faccia con Lavrov. “Nemmeno nei corridoi”, hanno detto gli americani. Ma il problema posto dai Baltici della normalizzazione rimane. “L’Osce originariamente era stata disegnata per costruire la sicurezza europea, prevenire conflitti e preservare la pace. E la Russia, con le sue azioni illegali e atroci, ha definitivamente dimostrato di non essere un partner di sicurezza per l’Europa”. Estonia, Lettonia e Lituania hanno ragione: discutere all’Osce di sicurezza con la Russia non solo non ha senso, ma significa anche concedere una vittoria simbolica a Vladimir Putin. La sicurezza ci potrà essere solo quando la Russia sarà stata sconfitta in Ucraina e avrà definitivamente rinunciato ai suoi sogni imperialisti.
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