Foto Ap, via LaPresse

La commissaria Ylva Johansson avverte del "rischio di un aumento della minaccia terroristica in Europa"

Secondo la politica svedese con i nuovi sbarchi "potrebbero arrivare dei terroristi ma il rischio maggiore è che persone già presenti qui, radicalizzate, possano commettere attentati"

Esiste "un rischio enorme di un aumento della minaccia terroristica nell’Unione europea a causa della situazione in medio oriente", ha detto la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson, in un'intervista al Corriere della Sera.

Facendo un punto sulla sicurezza interna la commissaria svedese ha ricordato che a marzo è stato rinnovato il sistema d’informazione Schengen (Sis), uno strumento di condivisione delle informazioni che consente alle autorità nazionali competenti di presentare o visionare le comunicazioni relative ai controlli di frontiera in una grande banca dati comune che facilita il coordinamento delle forze di polizia e doganali all’interno dell’Ue. Il nuovo SIS - ha spiegato - prevede che "tutte le segnalazioni relative al terrorismo siano condivise con l’Europol". Ha poi aggiunto che l’agenzia di contrasto dell’Unione europea è stata rafforzata grazie all’invio di «nuove risorse". Proprio per questo motivo l’Ue non ha intenzione di stare "in silenzio ad aspettare che avvenga un attento".

Rispetto al legame tra immigrazione irregolare e sicurezza secondo Johansson con i flussi "potrebbero arrivare dei terroristi ma il rischio maggiore è che persone già presenti qui, radicalizzate, possano commettere attentati". La commissaria si è detta cosciente del fatto che la valutazione del livello di minaccia compete agli Stati membri, ma anche alla luce dei recenti attentati terroristici che hanno colpito Arras e Bruxelles, ha sottolineato l’importanza della proposta di "uno screening di sicurezza su tutti gli arrivi in Ue" contenuta nel nuovo Patto sulla migrazione con cui l’Europa intende gestire il fenomeno migratorio. Infatti, come ha dimostrato quanto avvenuto in Belgio e in Francia "ci sono problemi con i rimpatri", ha ammesso la Johansson. Nonostante l’aumento del 20 per cento degli immigrati irregolari rimpatriati dal 2022 "abbiamo delle carenze quando si tratta di proteggere le nostre frontiere" anche perché sui rimpatri "le procedure in molti paesi Ue sono frammentate".
 
Per sostenere i paesi nella lotta al terrorismo, la commissaria ha dichiarato che "è importante proteggere i luoghi di culto e gli spazi pubblici". A tal proposito l’Unione europea ha istituito "uno speciale gruppo di consulenza per la protezione degli spazi pubblici, attivo da alcuni anni" a cui si aggiungono "finanziamenti per gli Stati per la protezione degli spazi pubblici e dei luoghi di culto e uno speciale per la comunità ebraica", ha detto. Infine, per contrastare la minaccia dei lupi solitari che la rete contribuisce a radicalizzare, ha dichiarato che "c’è una rete di sensibilizzazione contro la radicalizzazione. L’anno prossimo la trasformerò in un knowledge hub dell’Ue permanente".

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