◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI

Hamas libera due ostaggi: la testimonianza di Yocheved Lifschitz. A Gaza ancora 14 italiani

Redazione e Priscilla Ruggiero

Continua, con qualche intoppo, la trattativa per liberare gli ostaggi trattenuti nella Striscia. Macron in Israele vede Netanyahu e poi a Ramallah il presidente palestinese Abbas. L'esercito israeliano: colpiti oltre 400 obiettivi nella Striscia

Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere – e niente di più – per capire cosa succede dopo l'attacco di Hamas a Israele.

Continuano i raid notturni di Israele su Gaza: colpiti oltre 400 obiettivi di Hamas, dice Gerusalemme. Gli ostaggi identificati sono oramai 222. ma tra questi - ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani - non ci sono più i due italo-israeliani che risultavano ancora dispersi: sono stati identificati i corpi di Nir Forti e Liliach Lea Havron, moglie di Eviatar Moshe Kipnis, dichiarato morto alcuni giorni fa. Continua la trattativa per liberare gli ostaggi, con qualche intoppo. Il presidente francese Emmanuel Macron è oggi in visita in Israele, mentre il massimo diplomatico cinese Wang Yi si recherà a Washington questa settimana per discutere del conflitto. 


 

Biden: gli aiuti umanitari a Gaza "non sono abbastanza veloci"

Il presidente degli Stati Uniti, a margine di un evento alla Casa Bianca, alle domande di alcuni giornalisti sulla rapidità degli aiuti umanitari nella Striscia attraverso l'Egitto  ha risposto che gli aiuti umanitari non stanno arrivando a Gaza abbastanza velocemente.  Le Nazioni Unite hanno detto che 20 camion che avrebbero dovuto consegnare oggi aiuti alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah dall'Egitto non sono entrati. "Speriamo che possano entrare a Gaza domani", ha detto il portavoce degli aiuti delle Nazioni Unite Eri Kanek. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha detto che sarà costretta a interrompere le sue operazioni a Gaza entro mercoledì notte se nel frattempo non sarà stato consegnato carburante a Gaza.

 


 

Cinque israeliani sono rimasti feriti da attacchi missilistici di Hamas

Nel pomeriggio Hamas ha lanciato una raffica di razzi dalla Striscia di Gaza che hanno fatto suonare le sirene in tutta la regione centrale di Israele. Cinque israeliani sono rimasti feriti in incidenti separati a Holon, Tel Aviv, Kfar Saba, Be'er Yaakov e Yavne. Due dei feriti sono stati colpiti dalle schegge di un razzo, riportando rispettivamente ferite al braccio e alla testa, mentre altri tre sono rimasti feriti  mentre cercavano rifugio. 

 


 

L'ambasciatore israeliano all'Onu chiede le dimissioni di Guterres

L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha chiesto le dimissioni del segretario generale Antonio Guterres dopo le sue affermazioni sul fatto che gli attacchi di Hamas non siano arrivati dal nulla. "Non vi è alcuna giustificazione né senso parlare con coloro che mostrano comprensione per gli atti più terribili commessi contro i cittadini di Israele, tanto meno da un'organizzazione dichiaratamente terroristica", ha detto Erdan. Anche il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha criticato Guterres e ha dichiarato il suo rifiuto a incontrarlo. "Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equilibrato", ha scritto su X. "Hamas deve essere sradicato dal mondo".

 


  

Macron da Netanyahu propone una coalizione internazionale contro Hamas

Il presidente francese Macron dopo i colloqui con il primo ministro israeliano ha detto a Gerusalemme che la Francia propone che la coalizione internazionale istituita per combattere lo Stato islamico in Siria e Iraq possa essere ampliata e riproposta per combattere Hamas. “La lotta deve essere spietata”, ha aggiunto, “ma non senza regole, perché siamo democrazie che combattono contro i terroristi, democrazie che rispettano le leggi di guerra, democrazie che non prendono di mira i civili, a Gaza o altrove”.

Netanyahu poco prima al fianco di Macron aveva paragonato l'attacco di Hamas del 7 ottobre all'Olocausto, citando Babyn Yar e Anne Frank. “Come nella Seconda Guerra Mondiale, quando i francesi appoggiarono la resistenza antinazista, oggi la comunità internazionale si unisce a sostegno di Israele”. “La barbarie di Hamas minaccia gli ebrei, minaccia il Medio Oriente, minaccia l’Europa, minaccia il mondo”.

 


 

L'85enne rilasciata ieri descrive la rete di tunnel a Gaza

Lifschitz  è stata tenuta ostaggio a Gaza oltre due settimane prima di essere rilasciata e riportata in Israele ieri sera. In una conferenza stampa stamattina ha raccontato di aver "passato l'inferno" a Gaza, di essere stata rapita  dal kibbutz di Nir Oz  da una moto e di essere stata "picchiata con dei bastoni". Lifschitz ha detto che gli ostaggi dormivano  sui materassi, descrivendo i tunnel come “quasi bagnati, umidi ovunque”. L'85enne ha avanzato anche alcune critiche all'intelligence israeliana: "La mancanza di consapevolezza da parte dello Shin Bet  e dell'Idf ci ha ferito molto", ha detto. "Ci hanno avvertito tre settimane prima, hanno bruciato i campi, l'Idf non ha preso la cosa sul serio", ha aggiunto, riferendosi ad Hamas. Parlando degli altri ostaggi presi da Hamas, Lifschitz ha detto: "La storia non sarà finita finché tutti non torneranno".

 


  

Le tensioni interne al governo di Israele

Mentre il Primo ministro Benjamin Netanyahu continua a rimandare l’invasione di terra, anche per venire incontro alle richieste del presidente americano Joe Biden, preoccupato che un’eventuale incursione su Gaza possa interrompere bruscamente i negoziati per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas, alcune tensioni interne incrinano l'unità del governo dello stato ebraico. Secondo quanto si apprende dal quotidiano israeliano Yedioth Ahnoroth, tre ministri, i cui nomi non sono stati rivelati, starebbero valutando di dimettersi per esercitare delle pressioni sul primo ministro affinché si assuma pubblicamente le responsabilità dell’attacco di Hamas sulle città israeliane del 7 ottobre. Tra i nomi che circolano, per ora in maniera informale, uno potrebbe essere quello di Itamar Ben-Gvir, ministro della sicurezza nazionale, che già aveva espresso il suo disaccordo su alcune decisioni del governo come quella, al termine della telefonata tra Biden e Netanyahu, di proseguire con gli aiuti umanitari a Gaza.

Nel frattempo, vi sarebbero altri dissidi interni, tra il ministro della Difesa Yoav Gallant e Netanyahu, su come procedere nel conflitto. Mentre Gallant preme per un’operazione militare su larga scala contro l’organizzazione paramilitare di Hezbollah in Libano, il premier teme le conseguenze distruttive che deriverebbero dall’apertura di un secondo fronte di guerra. Intanto il ministro dell’economia Nir Barkat ha dichiarato che “Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran”, aggiungendo che nel caso di un fronte nord Israele “cancellerà Hezbollah dalla faccia della terra”.


   

Morti i due italo-israeliani che risultavano ancora dispersi

Il corpo di Nir Forti, 29enne italo-israeliano che risultava disperso, è stato identificato tra quelli ancora anonimi delle vittime dell'attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre. Forti si trovava al rave party di Re'im nel deserto, sul quale i terroristi islamisti hanno lanciato razzi e dove poi hanno fatto incursione. La sua ragazza era tra le 260 vittime ritrovate. "Purtroppo anche Nir Forti, è deceduto. Era l'ultimo dei tre italo-israeliani dispersi", ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su X. "Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir".

   

    

Ieri era stato riconosciuto, tramite l'esame del Dna, anche il cadavere di Liliach Le Havron, italo-israeliana di 60 anni e moglie di Eviatar Moshe Kipnis, 65enne il cui corpo era stato riconosciuto lo scorso 17 ottobre. I due vivevano nel kibbutz di Be'eri preso d'assalto dai militanti di Hamas.

     

     

"La priorità è seguire gli italiani" e "garantire la sicurezza degli italiani a Gaza", ha detto Tajani a Sky Tg24. "Gli italiani che sono nella Striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, bambini o mogli", ha spiegato il vicepremier e ministro. "L'ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare questi 14 italiani e loro familiari, per riportarli a casa" non appena sarà possibile, ha aggiunto Tajani.


    

La trattativa sugli ostaggi

Israele conferma che due donne di 85 e 79 anni, Nurit Cooper e Yocheved Lifshitz, sono state rilasciate da Hamas al valico di Rafah. Restano invece nella Striscia di Gaza i mariti delle due donne. Sale così a quattro il numero totale degli ostaggi liberati dal gruppo terrorista. Abu Obaida, uno dei portavoce di Hamas, sostiene che questa decisione è stata presa "per motivi umanitari" (sic!) e per "le cattive condizioni di salute delle due anziane". hamas aveva comunicato che la decisione era maturata dopo la mediazione di Egitto e Qatar, esattamente come lo scorso venerdì quando furono liberate Yehudit e Natalie Raanan, madre e figlia cittadine americane. poi l’informazione è stata cancellata dai comunicati dell'organizzazione terrorista. La liberazione è stata accompagnata da un video di propaganda diffuso sui social da Hamas. Una mossa volta smentire l’equazione "Hamas uguale Isis" di parte israeliana. 

    

     

Durante la conferenza stampa in un ospedale di Tel Aviv, l'85enne Yocheved Lifschitz ha raccontato di aver "passato un inferno" e di aver riportato contusioni mentre veniva rapita dal suo kibbutz a bordo di una moto. Sua figlia Sharone ha detto che la madre e i suoi compagni prigionieri sono stati colpiti con dei bastoni e che sua madre è stata testimone di una "enorme rete" di tunnel sotterranei gestiti da Hamas, che ha paragonato a una "tela di ragno". la donna ha raccontato che gli ostaggi dormivano su materassi sul pavimento nei tunnel sotto Gaza, con un medico che veniva a trovarli ogni due o tre giorni. La stessa Lifschitz ha poi descritto le condizioni del suo rapimento: i prigionieri sono stati nutriti con formaggio bianco e cetrioli, lo stesso cibo dei rapitori. 

   

Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un "intoppo", riporta il Times of Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia, richiesta che Israele ha respinto.


    

Gli sforzi diplomatici

Il presidente francese Emmanuel Macron è atterrato all'aeroporto Ben Gurion in Israele e più tardi incontrerà a Gerusalemme il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo scopo della visita è dimostrare la "piena solidarietà" della Francia a Israele dopo l'attacco del movimento islamico palestinese Hamas che ha provocato più di 1.400 morti lo scorso 7 ottobre; contribuire al rilascio degli ostaggi ancora detenuti da Hamas e prevenire qualsiasi escalation dell'attuale conflitto, hanno detto a Reuters i suoi consiglieri. Macron, informa l'Eliseo, invocherà in particolare una "tregua umanitaria" per consentire l'accesso degli aiuti a Gaza, sotto blocco totale, e l'uscita dal territorio degli ostaggi presi da Hamas durante l'attacco.

  

Durante la sua visita Macron incontrerà anche il presidente israeliano Isaac Herzog e i leader centristi Benny Gantz e Yair Lapid dell’opposizione. Macron e Netanyahu rilasceranno una dichiarazione alla stampa dopo la loro intervista alle 12 ora italiana (le 13 a Gerusalemme). 

  

Il presidente francese incontrerà anche a Ramallah il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu MAzen). A renderlo noto è l'ufficio dell'Autorità palestinese. Macron, ultimo di una serie di leader occidentali a recarsi in visita a Tel Aviv, sarà il primo ad essere ricevuto nel quartier generale dell'Autorità palestinese in Cisgiordania, scrive il Times of Israel.

 

   

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sottolineato la necessità di un “flusso continuo” di assistenza umanitaria a Gaza, in un appello al primo ministro israeliano Benjamin Netanhayu. Biden ha poi ribadito il suo impegno nei confronti dei “continui sforzi di Israele per garantire il rilascio di tutti gli altri ostaggi presi da Hamas”, chiedendo allo stesso tempo il passaggio sicuro dei civili fuori da Gaza.

 

Secondo alti funzionari dell'amministrazione statunitense, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi visiterà Washington questa settimana, da giovedì a sabato. Verranno discussi i conflitti in Israele e Ucraina e i funzionari americani, dicono, “spingeranno i cinesi ad adottare un approccio più costruttivo verso entrambi” i conflitti.

 

 

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