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editoriali

Non lasciamo solo Israele, dice Zelensky. Due crisi, lo stesso impegno 

A Bruxelles Zelensky ha sottolineato e rimarcato la linea che unisce Kyiv e Gerusalemme contro l’aggressione terroristica. C'è un unico fronte che lega Ucraina e lo stat ebraico e va difeso in contemporanea

Volodymyr Zelensky è arrivato ieri a Bruxelles per un incontro della Nato e per vedere altri leader europei e al punto stampa con Jens Stoltenberg ha detto quasi subito: “Noi siamo in guerra e comprendiamo cosa significhi subire attacchi terroristici. Ricordo i primi giorni dell’invasione su larga scala iniziata con gli attacchi terroristici dalla Bielorussia. Se posso dare una raccomandazione ai leader dell’occidente è che non facciano sentire solo il popolo israeliano. Non sto parlando di sostegno alle istituzioni ma alle persone che hanno subìto gli attacchi”. Poi Zelensky ha ringraziato gli alleati degli aiuti, ha detto che la priorità è cacciare le forze di Vladimir Putin dall’Ucraina, ha chiesto che gli asset russi congelati possano essere utilizzati per la ricostruzione “perché dobbiamo anche vivere durante la guerra”, ma ha anche voluto sottolineare e rimarcare la linea che unisce Kyiv e Gerusalemme contro l’aggressione terroristica. Durante la sua terza conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che non si è mai vista “una ferocia simile nello stato ebraico” non “dai tempi dell’Olocausto”: “Hanno preso decine di bambini, li hanno legati, li hanno bruciati e li hanno giustiziati. Hanno decapitato i soldati, hanno falciato i giovani che partecipavano a un festival, hanno piazzato cinque jeep intorno e come a Babyn Yar, li hanno falciati, assicurandosi di aver ucciso tutti”. A Babyn Yar, vicino a Kyiv, nel 1941 i nazisti uccisero 33 mila ebrei.

Il fronte è unico e va difeso in contemporanea: soltanto Vladimir Putin spera che ora l’occidente che lui descrive già stanco si concentri su Israele e lasci sguarnita l’Ucraina. Come ha detto l’ambasciatrice americana presso la Nato, Julianne Smith: possiamo gestire entrambe le crisi, abbiamo un impegno con Israele e con l’Ucraina, e onorarlo è una difesa per tutto l’occidente.

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