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L'intervista

“Gli occidentali che pensano ad Hamas come ai resistenti sono folli”. Parla Ben Dror Yemini

Giulio Meotti

“Sono parte della Jihad globale, nemici dei palestinesi. Non combattono l’occupazione, ma l’esistenza dell’occidente. Ma progressisti, giornalisti e studiosi, ignorano tutto questo. E' un giorno nero per Israele",  dice l'editorialista del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth

“Il governo ha fallito, l’esercito ha fallito, l’intelligence ha fallito, Israele è stato sorpreso come l’11 settembre, Pearl Harbour, è un giorno nero”. Così al Foglio Ben Dror Yemini, editorialista di punta del principale quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth. “L’America sembrava debole dopo Pearl Harbour, ma per poco. Israele è forte e risponderà”. Yemini è atterrito dall’odio che circola in occidente per Israele. “L’occidente e gli europei non capiscono che Hamas è parte della Jihad globale, non capiscono la loro ideologia, Hamas non è un movimento di resistenza contro Israele, Hamas vuole l’annichilimento di ebrei e cristiani. Vogliono conquistare Roma e l’Andalusia, non c’è differenza con l’Isis. Sabato hanno massacrato civili per le strade d’Israele. Non possiamo ignorarlo. Hamas non combatte l’occupazione, ma l’esistenza dell’occidente, l’idea stessa di occidente, di libertà. Uccidono le proprie persone se non obbediscono. Uccidono i gay. Sono parte della Jihad globale. Ma i progressisti, giornalisti e studiosi, ignorano tutto questo. I miei genitori sono fuggiti dalla persecuzione islamica nello Yemen. Di quale colonialismo parlano? Il colonialismo di persone fuggite dai pogrom? Si sono fatti il lavaggio del cervello, pensano che Israele è uno stato di apartheid e che Hamas difende i palestinesi. No, cari amici occidentali. Il giorno dopo che Israele ha lasciato Gaza, hanno costruito fabbriche e scuole? No, i soldi sono andati tutti nella guerra. Nessuno indaga la loro industria della morte che fa parte dei Fratelli Musulmani”. 

Yemini attacca la cecità volontaria occidentale. “Le stesse persone che attaccano l’Europa attaccano Israele, hanno la stessa ideologia. Anche se uccidono molti più musulmani che europei e israeliani. Dieci giorni fa abbiamo avuto massacri in Pakistan. Hanno attaccato le proprie moschee. Ma in Europa non lo sanno, ‘ok uccidono solo gli ebrei’. No. Gianni Vattimo chi sosteneva? Ahmadinejad? Siete pazzi? E vi chiamate progressisti”. Il grande cambiamento nell’opinione pubblica europea è stato dopo l’11 settembre: “Doveva essere l’opposto, far capire cos’è la Jihad. Invece è successo l’opposto: c’è una nuova mentalità progressista impazzita. Israele è molto liberale. Quello che è successo è che invece di attaccare la Jihad, hanno iniziato ad attaccare l’occidente, ‘non siamo abbastanza carini con i musulmani’. Negli ultimi vent’anni è emerso che le persone educate, colte, illuminate, ad esempio il fenomeno woke, si siano alleati con la Jihad. Le università americane e molte in Europa sono le mascotte della Jihad. Fanno parte del dipartimento propaganda della Jihad. Questo è il suicidio dell’occidente”. 

Due settimane fa, Yemini è tornato dagli Stati Uniti da un ciclo di conferenze. “E ho visto con mano queste persone. Vogliono autodistruggere la civiltà occidentale dall’interno. E non sostengono i poveri, l’opposto. Nel Terzo Mondo c’è una guerra fra estremisti e moderati. Con chi stanno loro, questi pazzi? Abbiamo un problema con l’occidente, non sono ottimista. Israele invece sarà capace di rispondere. Ho paura per l’occidente, perché c’è un potere al suo interno che sta cercando di annientarlo, come un cavallo di Troia”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.