
Immigrazione, crescita, Brexit. Keir Starmer dà una voce nuova alle sinistre
Il leader del Labour inglese guarda avanti e non indietro, vuole mostrare una via moderata per il suo paese, sganciandosi dal passato, dalle correnti, dalle liti, e viaggiando leggero
Il leader del Labour britannico, Keir Starmer, vuole “restaurare il Regno Unito e la sua reputazione a livello internazionale” e per farlo inizia con la costruzione della sua leadership, che per molti coincide con quella del prossimo premier del paese. Il Labour è avanti di 15/20 punti percentuali nei sondaggi rispetto al partito al governo, i Tory, ma è già accaduto in passato che, avvicinandosi il voto, vantaggi e svantaggi si ridisegnassero. L’offensiva internazionale di Starmer, tra la conferenza dei leader socialdemocratici a Montréal, in Canada, e il tour europeo che tocca oggi Parigi – è previsto l’incontro con il presidente francese, Emmanuel Macron – va ben al di là dello scarto nelle rilevazioni elettorali, ma è un modo di porre nuove fondamenta alla sinistra occidentale, stracciando i tabù del passato – il riformismo, con un’enfasi sulla crescita e non sulle tasse – e del presente – l’immigrazione, la Brexit.
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- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi