Verso le presidenziali
E l'economia, stupidi? Thiel chiude il rubinetto dei fondi al Gop
Il cofondatore di PayPal ed ex sostenitore di Trump ha annunciato che non farà donazoni per le presidenziali del 2024, insoddisfatto delle posizioni dei repubblicani
Appena eletto presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton disse a George Bush, che si credeva sicuro della rielezione: “L’economia, stupido!”. Qualcosa di simile deve aver pensato il miliardario e megadonatore repubblicano Peter Thiel, uno dei primi sostenitori dell’ex presidente Donald Trump che in seguito ha rotto con lui. Il cofondatore di PayPal, che oltre alla cittadinanza americana conserva quella tedesca per ascendenza e dal 2011 è anche cittadino della Nuova Zelanda, ha detto che non ha intenzione di fare donazioni a nessun candidato politico nel 2024.
Thiel non è soddisfatto dell’attenzione del Partito repubblicano sulle questioni culturali scottanti, citando l’aborto e le restrizioni sui bagni che gli studenti transgender possono usare nelle scuole come due esempi. Thiel crede che i repubblicani stiano commettendo un errore nel concentrarsi sui punti critici culturali e dovrebbero essere più preoccupati di stimolare l’innovazione negli Stati Uniti – un problema di primaria importanza per lui – e competere con la Cina.
Quando Thiel ha parlato alla Convention repubblicana del 2016 disse che il partito si sarebbe dovuto concentrare sulle questioni economiche. In un discorso a Stanford a luglio, ha affermato che è in corso il tacito abbandono dell’aspirazione alla crescita, tipica del periodo postbellico, che ha portato a “qualcosa di simile a un blocco sociale e culturale; non solo negli ultimi due anni, ma per molti versi gli ultimi quaranta o cinquanta”. C’è “una versione culturale, una versione demografica e una versione tecnologica di questa società stagnante o decadente”, ha accusato Thiel. E il risultato di questa paralisi è stato “un mondo di stagnazione tecnologica e di collasso demografico”, insieme a “una sclerosi nel governo e a una banale ripetizione nella cultura”. Più che i bagni nelle scuole, si direbbe, conta l’innovazione. E sebbene il cofondatore di PayPal possa ancora cambiare idea, due fonti hanno affermato di averlo sentito dire in diverse occasioni di essersi ritirato dalla politica americana.
L'editoriale dell'elefantino