Joe Biden (Ansa)

La visita

A Belfast Biden parla di pace e di commercio, con un messaggio ampio

Luciana Grosso

Il presidente degli Stati Uniiti ha ricordato come la Brexit abbia portato disordini e instabilità nella regione, rendendola priva di un governo unitario ed efficace, e ha ribadito l'attenzione della sua amministrazione per le vicende dell’Irlanda del nord

Belfast. Quindici ore: tanto è stato il tempo trascorso da Joe Biden in Irlanda del nord, quindi nel Regno Unito. Un tempo davvero esiguo, ancor più se lo si mette a confronto con i tre giorni che il presidente americano ha in programma di trascorrere nella Repubblica d’Irlanda. Così, contando le ore (e i minuti, se si pensa all’incontro lampo con il premier inglese Rishi Sunak) appare più vero quello che da settimane si vocifera, ossia che i rapporti tra Stati Uniti e Regno Unito non siano al loro meglio. Il presidente americano ha fatto sapere che non prenderà parte all’incoronazione di re Carlo e questa mattina ha riservato solo il tempo di un the a Sunak, rinviando la conversazione sugli accordi commerciali a giugno, quando sarà il premier britannico ad andare in visita a Washington. Sunak, che di mestiere ormai mette toppe, ha comunque detto che i rapporti tra i due paesi “sono ottimi”. 

Nel suo discorso alla Ulster University, Biden ha parlato espressamente delle radici irlandesi degli Stati Uniti (“La Casa Bianca è stata progettata da un irlandese”; “La vostra storia è la nostra storia, e soprattutto il vostro futuro è il nostro futuro”), ha sottolineato come la Brexit abbia portato disordini e instabilità nella regione rendendola priva di un governo unitario ed efficace, e infine ha ribadito che gli Stati Uniti hanno a cuore le vicende dell’Irlanda del nord, e della pace nella regione. “Sostenere il popolo dell’Irlanda del nord, proteggere la pace, preservare l’accordo del Venerdì Santo di Belfast è una priorità sia per i democratici sia per i repubblicani negli Stati Uniti. E questo è insolito nell’America di oggi, perché come è noto, c’è grande divisione politica. Però questo ci unisce. Sulla necessità di preservare la pace in Irlanda del nord tutta Washington è concorde. L’America è unita”.

Le ragioni di tutta questa attenzione, e forse persino di questa visita presidenziale, risiedono in due aspetti differenti  e fondamentali della politica di Biden: l’economia e la gestione della guerra. 

Per quel che riguarda l’economia, Biden ha fatto sapere di avere intenzione di avviare in questa regione un partenariato molto forte. “Ho chiesto a Joe Kennedy, il mio nuovo inviato speciale in Irlanda del nord per gli Affari economici, di aiutarmi a potenziare quel lavoro. Per portare più imprese, più investimenti, più opportunità qui in Irlanda del nord e aiutare a realizzare l’enorme potenziale economico di questa regione. Entro la fine dell’anno, Joe guiderà una delegazione commerciale di società americane in Irlanda del nord”. La manovra ha senso, visto che l’Irlanda del nord, come ha detto  Sunak presentando i Windsor Frameworks, si trova in una posizione particolarmente strategica, al confine tra due mercati, quello britannico e quello europeo.  

Diverso è il discorso per quel che riguarda la faccenda pace, sulla quale Biden insiste molto. Lo fa ribadendo che non è mai né scontata né inevitabile. Al contrario è frutto di fatica, lavoro e fiducia. “La pace non era inevitabile. Non possiamo mai dimenticarlo, non c’era nulla di inevitabile in essa”. Al contrario, rammenta Biden, che all’epoca era senatore, ci sono voluti estenuanti negoziati di anni, scoraggianti false partenza e frustranti battute d’arresto. “I negoziati hanno richiesto 700 giorni di fallimento e un giorno solo di successo”. Ma sono andati avanti perché nessuno ha mai smesso di credere che il successo era possibile: “E’ stato un obiettivo chiave per me durante tutta la mia carriera. Ricordo di aver lavorato come senatore per vedere come gli Stati Uniti sostenevano e incoraggiavano, poco a poco, qualsiasi mossa verso la pace. Sono stato eletto nel 1972 a 29 anni al Senato degli Stati Uniti ed è stato solo l'inizio”. Ed è in questa frase il punto, la ragione per cui Biden è venuto a Belfast: per ribadire, in una città che la guerra l’ha vista davvero, che lui è un uomo di pace. E che se si cercano colpevoli di guerra, non è a Washington che si deve cercare.
 

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