Il framework di Windsor

La Brexit è finita, forse

David Carretta

Il premier britannico Sunak e la presidente della Commissione europea von der Leyen hanno raggiunto un accordo di principio per chiudere le procedure di divorzio e aprire un "nuovo capitolo" nelle relazioni tra Londra e Bruxelles. I nuovi meccanismi con le corsie rosse e verdi, i cambi cosmetici e l'inizio del viaggio di ritorno del Regno Unito verso l'Ue (a partire da Horizon)

A quasi sette anni dal referendum Brexit, Ursula von der Leyen e Rishi Sunak hanno raggiunto un accordo di principio per chiudere definitivamente le procedure di divorzio e aprire “un nuovo capitolo” nelle relazioni tra l'Unione europea e il Regno Unito. L'intesa riguarda il Protocollo nordirlandese sottoscritto da Boris Johnson, che lasciava una parte del Regno Unito sotto la giurisdizione dell'Ue: l'Irlanda del nord nel mercato unico europeo, separata dalla Gran Bretagna da una frontiera doganale. Il nuovo “framework di Windsor” non cambia sostanzialmente le cose. Ma alcuni accorgimenti tecnici permettono a Sunak di rivendicare una “svolta” e tentare di far approvare l'accordo ai Comuni. Se ci riuscirà, inizierà anche il viaggio di ritorno di Londra verso l'Ue. La prima tappa è Horizon, il programma di ricerca da 96 miliardi di euro, da cui università e scienziati britannici sono stati esclusi per i conflitti sulla Brexit.

Lo status dell'Irlanda del nord è sempre stato il contenzioso più difficile da risolvere nei negoziati Brexit. Era tutto un problema di pace e sovranità. L'accordo del Venerdì santo che 25 anni fa aveva pacificato l'isola prevedeva che, grazie all'Ue, non ci fossero frontiere tra la Repubblica d'Irlanda e l'Irlanda del nord. Ma non aveva fatto i conti con la Brexit. Theresa May era caduta sul “backstop” irlandese, che avrebbe mantenuto tutto il Regno Unito nel mercato unico dell'Ue. Boris Johnson ha firmato l'accordo sul Protocollo, lasciando solo l'Irlanda del nord nel mercato unico dell'Ue, salvo rinnegarlo immediatamente con decisioni unilaterali per accontentare i suoi brexiters e il Partito democratico unionista (Dup) nordirlandese. Sunak oggi ha cercato di presentare il nuovo “framework di Windsor” come il superamento del Protocollo. In realtà, è un'intesa su come implementare le regole del Protocollo, riducendo controlli e burocrazia per le merci che vanno dalla Gran Bretagna all'Irlanda del nord. Lo strumento è la creazione ai porti e aeroporti nordirlandesi di corsie verdi e rosse per le merci in provenienza dalla Gran Bretagna, con un accesso libero per l'Ue ai database britannici. Le corsie verdi saranno riservate alle merci destinate al mercato dell'Irlanda del nord con controlli minimi. Quelle rosse saranno destinate per le merci da riesportare (o a rischio di essere esportate) nel mercato dell'Ue con controlli costanti e più severi. Anche se non ha evocato la guerra delle salsicce con cui Johnson aveva giustificato la disapplicazione del Protocollo, Sunak ha spiegato che il cibo britannico sarà finalmente “sugli scaffali” dei supermercati nordirlandesi. Per convincere il Dup, il premier britannico ha rivendicato di aver ottenuto un “freno di emergenza” per Stormont, l'assemblea legislativa di Belfast, che permetterebbe di bloccare modifiche alle regole dell'Ue. Per sedurre i brexiters, Sunak ha sottolineato che Londra avrà il diritto di imporre i suoi tassi di Iva e accise sugli alcolici venduti in Irlanda del nord. “Le merci circoleranno liberamente attraverso il mercato interno del Regno Unito. Abbiamo protetto il posto del Nord Irlanda nella nostra Unione. Abbiamo salvaguardato la sovranità per i cittadini dell'Irlanda del nord”, ha detto Sunak, che, per far passare l'accordo, ora deve ottenere il via libera del Dup e trovare i voti alla Camera dei comuni.

Von der Leyen ha riconosciuto che il “framework di Windsor” è “una soluzione pratica” per migliorare la vita dei “cittadini e di tutte le comunità in Irlanda del nord”. Ma l'Ue non ha fatto concessioni significative. Le merci britanniche che andranno in Irlanda del nord dovranno avere etichette speciali ed essere inviate da operatori affidabili. Il “freno di Stormont” si applicherà solo in casi eccezionali e molto limitati. I tassi dell'Iva e delle accise sull'alcol britannico venduto in Irlanda del nord non potranno essere più bassi di quelli dell'Ue. Soprattutto, la Corte di giustizia dell'Ue (odiatissima dai Brexiters e dal Dup) rimarrà “l'unico e ultimo arbitro” sulle regole del mercato unico in Irlanda del nord, ha detto von der Leyen. Sunak ha ammesso che ci sarà “un ruolo per il diritto europeo” (la Corte di giustizia, ndr) in Irlanda del nord. “Nessuna linea rossa dell'Ue è stata superata”, spiega al Foglio un diplomatico. Le concessioni cosmetiche – come il “freno di Stormont” - sono un prezzo che l'Ue è pronta a pagare per mettersi rapidamente alle spalle i fastidi della Brexit. Gli ambasciatori dei ventisette stati membri oggi pomeriggio si sono subito riuniti per constatare un progresso “importante”. Von der Leyen ha spiegato che l'intesa può portare “una relazione più forte tra l'Ue e Regno Unito, come stretti partner, che stanno fianco a fianco ora e in futuro”. Il primo passo dovrebbe essere il ritorno delle università e dei ricercatori britannici nel programma Horizon dell'Ue. Ma il riavvicinamento è di più vasta portata. Dalla guerra contro l'Ucraina al cambiamento climatico, “abbiamo tanto in comune e ci battiamo per gli stessi valori”, ha detto von der Leyen. “C'è una serie di aree diverse in cui possiamo collaborare”, ha spiegato Sunak: su Ucraina, sicurezza energetica, cambiamento climatico e migrazione illegale “possiamo lavorare insieme a beneficio delle nostre comunità”, ha detto il premier britannico.

 

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