Il discorso dal Castello Reale

L'Ucraina è ancora libera, dice Joe Biden

L’invasione di Putin ci ha testati, ha detto il presidente americano a Varsavia, e dopo un anno abbiamo le risposte: siamo più uniti, più forti, non ci siamo voltati dall’altra parte e non siamo stanchi. Non c’è democrazia senza solidarietà

Pubblichiamo il discorso pronunciato oggi dal presidente americano Joe Biden a Varsavia. 


Buonasera Polonia, uno dei nostri grandi alleati! Il presidente Duda, primo ministro, signor sindaco, tutti i presenti, i leader polacchi che sono venuti da tutto il paese, grazie per avermi accolto qui in Polonia. E’ passato quasi un anno da quando ho parlato qui al Castello Reale a Varsavia appena dopo che Vladimir Putin ha lanciato il terribile attacco in Ucraina, il più grande attacco in Europa in 75 anni. In un’Europa che ha costruito la pace e la stabilità per 75 anni, tutto questo è a rischio. Un anno fa il mondo si preparava alla caduta di Kyiv: beh, io sono appena stato a Kyiv e posso dirvi che Kyiv è ancora in piedi, e forte, è ancora orgogliosamente in piedi, e soprattutto, è ancora libera. 

 

Quando la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina l’intero mondo ha dovuto affrontare un enorme test: la Nato, l’America, il mondo intero, tutte le democrazie si trovano ad affrontare una grandissima prova. Come abbiamo risposto? Saremmo stati forti, saremmo stati deboli, cosa avrebbero fatto gli alleati, sarebbero stati uniti, sarebbero stati divisi? Un anno dopo conosciamo le risposte: siamo stati uniti, siamo stati forti, non abbiamo voltato lo sguardo altrove. Questo ha fatto il mondo. Avevamo anche delle questioni importanti da affrontare, ci saremmo impegnati a favore della sovranità della nazione, avremmo fronteggiato l’aggressione russa, avremmo sostenuto la democrazia, beh un anno dopo, ancora una volta, conosciamo le risposte. Avremmo fatto la cosa giusta, avremmo sostenuto la sovranità e avremmo difeso l’Ucraina dall’invasione? Abbiamo sostenuto la democrazia. Ho parlato con il presidente Zelensky a Kyiv e ho dichiarato ancora una volta che continueremo a sostenere tutti questi valori, indipendentemente da tutto. 

 

Quando il presidente Putin ha ordinato ai propri carri armati di invadere l’Ucraina, credeva che ci saremmo arresi subito, ma si sbagliava. Gli ucraini, gli europei, gli americani, i popoli di tutto il mondo dall’Atlantico al Pacifico, sono stati forti, molto più forti di quanto aveva previsto. Ci sono le macerie dei  russi ancora sul terreno. Voleva meno presenza della Nato e invece Finlandia e Svezia sono entrate a far parte della Nato. Credeva che la Nato si sarebbe divisa, che sarebbe crollata, e invece la Nato è più unita che mai. Credeva di poter usare l’energia come arma, e invece l’Europa è stata determinata ed è meno dipendente dei combustibili fossili russi. Pensava di essere forte mentre i leader democratici deboli, ma siamo paesi che rifiutano l’uso della forza e la paura. E ha incontrato un uomo che è stato forgiato dal ferro, dall’acciaio, dal fuoco: il presidente Zelensky. E si trova a fronteggiare uno scenario molto diverso da quello che aveva immaginato un anno fa: il mondo libero e democratico oggi è più forte che mai, e gli autocrati sono ancora più deboli. Perché è in questi momenti che si capisce per cosa si combatte, è in questi momenti che si diventa forti e questo fa la differenza, la gente della Polonia lo sa, voi lo sapete meglio di tutti, lo sapete bene, perché questa è la solidarietà. 

 

Combattere contro l’oppressione, parliamo del pugno di ferro del comunismo, la Polonia, Varsavia, hanno continuato a combattere e lo stesso vale per le persone che sono in Bielorussia, lo stesso vale per le persone in Moldavia. La determinazione di questa gente che vuole essere libera, indipendente, vuole far parte dell’Unione europea: io sono orgoglioso di essere al vostro fianco in questa lotta per la libertà. Dopo un anno, Putin non ha più dubbi sulla forza della nostra coalizione, ma ha ancora dubbi sulla nostra convinzione e volontà di sostenere l’Ucraina e sul fatto che la Nato rimarrà unita, ma deve capire che questo sostegno è incrollabile: la Nato non si stancherà mai. 

 

Il presidente Putin vuole a tutti i costi questo territorio, ma fallirà e prevarrà l’amore degli ucraini per la propria terra. Noi, il mondo libero, il mondo democratico, difenderemo questi valori, ora e sempre. E’ proprio questo che è in gioco ora: la libertà. E’ questo il messaggio che ho rivolto ieri al popolo ucraino, quando il presidente Zelensky che era venuto a dicembre negli Stati Uniti, aveva detto, lo cito: “Questa lotta definirà il mondo, definirà il modo di vivere dei nostri figli, dei nostri nipoti e dei loro figli e dei loro nipoti”. Stava parlando dei figlie dei nipoti dell’Ucraina? Non solo. Anche dei nostri figli, dei nostri nipoti, e lo vediamo ancora oggi qui, i polacchi, gli europei, lo sanno: l’appetito degli autocrati non può essere soddisfatto. Bisogna opporsi, quindi possiamo solo rispondere: no. No, non prenderete il nostro paese, non prenderete la nostra libertà, il nostro futuro, ribadirò quello che ho detto l’anno scorso: un dittatore che ha ambizioni imperiali non potrà mai scalfire la voglia di libertà di un popolo. La brutalità non potrà mai prevalere sulla volontà di libertà e l’Ucraina non sarà mai una vittoria della Russia. La gente libera si rifiuta di vivere nel mondo dell’oscurità.

 

Questo è stato davvero un anno straordinario in tutti i sensi, abbiamo visto una brutalità fuori dal comune dei mercenari russi. Hanno commesso crimini atroci, senza vergogna, hanno colpito i civili, hanno usato violenza con le donne e i bambini, cercando di minare il futuro dell’Ucraina, bombardando le scuole, gli orfanotrofi, gli ospedali, nessuno può dimenticare le atrocità commesse da parte della Russia nei confronti del popolo ucraino. E straordinaria è stata la risposta da parte degli ucraini e del mondo, un anno dopo i primi bombardamenti, l’arrivo dei primi carri armati russi in Ucraina, l’Ucraina oggi è ancora indipendente, è ancora libera. Da Kherson a Kharkiv, i combattenti ucraini hanno ripreso la loro terra, oltre il 50 per cento del territorio occupato dei russi che ora sventola orgogliosamente la bandiera ucraina. Il presidente Zelensky è ancora capo di un governo che rappresenta la volontà di un popolo libero, questo è stato ribadito più volte anche da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha condannato l’attacco russo. Il voto delle Nazioni Unite è stato quasi sempre unanime. Solo quattro membri delle Nazioni Unite hanno votato a favore della Russia. Mi rivolgo ancora una volta al popolo russo: l’Europa, l’America non vogliono controllare o distruggere la Russia, l’occidente non vuole attaccare la Russia come ha detto oggi Putin. Milioni di cittadini russi vogliono semplicemente vivere in pace con i loro vicini e loro non sono i nostri nemici: questa guerra non è necessaria, è semplicemente una tragedia, una guerra scelta dal presidente Putin. Ogni giorno di questa tragica guerra è una scelta di Putin, che potrebbe mettere fine alla guerra semplicemente ponendo fine all’invasione dell’Ucraina. Se l’Ucraina smettesse di difendersi invece questa sarebbe la fine soltanto dell’Ucraina. Per questo insieme vogliamo garantire all’Ucraina la sua difesa: l’Ucraina è a capo di una coalizione mondiale, di tantissimi paesi, che le forniscono sostegno con sistemi di difesa aerei, artiglieria, blindati, carri armati. L’Ue ha preso una posizione molto forte, con un impegno senza precedenti, fornendo mezzi militari ma anche assistenza economica. E c’è dell’altro, mi rivolgo a voi che siete qui stasera: guardatevi, guardatevi l’un l’altro, guardate cosa siete riusciti a fare. La Polonia ha accolto oltre un milione e mezzo di rifugiati che fuggivano da questa guerra, che Dio vi benedica. La generosità della Polonia, guardatela: avete aperto le vostre case e i vostri cuori, è stata una cosa straordinaria. Così come straordinaria è la determinazione degli Stati Uniti: nel mio paese, nelle grandi e nelle piccole città si vedono sventolare le bandiere ucraine sulle case; nell’ultimo anno i democratici e i repubblicani al Congresso si sono uniti a favore della libertà. Questi sono gli americani e questo è ciò che fanno gli americani. 

 

Tutto il mondo deve affrontare le conseguenze dell’attacco di Putin. Putin ha messo a rischio il mondo intero bloccando i porti, fermando l’esportazione di cereali, aggravando la crisi alimentare che già c’era in Africa e in altre zone povere. Invece gli Stati Uniti e il G7 hanno risposto all’appello di questi paesi, hanno mostrato grandissimo impegno nell’affrontare questa crisi e aumentare le forniture alimentari. Mia moglie Jill in questo preciso momento sta viaggiando in Africa per garantire tale assistenza.  Il nostro impegno è per l’Ucraina, per garantire il futuro del popolo ucraino, per un’Ucraina libera, sovrana, democratica, che era il sogno di chi ha dichiarato l’indipendenza dell’Ucraina, trent’anni fa. Era il sogno di chi ha fatto poi la rivoluzione, la rivoluzione della dignità, che hanno protestato coraggiosi nel Maidan, e a centinaia sono stati uccisi, ma hanno continuato a riorganizzarsi per combattere i leader corrotti. E questo era il sogno anche dei patrioti ucraini che da anni combattono nel Donbas contro l’aggressione russa: hanno dato tutto, hanno dato la loro vita per difendere l’Ucraina. Ieri a Kyiv assieme al presidente Zelensky abbiamo visitato il memoriale per rendere omaggio al sacrificio di chi ha difeso il proprio paese. Insieme: gli Stati Uniti sono a fianco degli ucraini, degli operai, degli insegnanti, di chi lavora negli ospedali, di tutti coloro che sfidano le bombe russe. I rifugiati che devono scappare dalla loro terra hanno trovato rifugio in Europa, soprattutto in Polonia. Gli europei stanno facendo di tutto per aiutarli, tutti, i leader politici e culturali, anche la first lady della Polonia qui stasera con noi: ognuno ha mostrato tutto quel che c’è di buono nello spirito umano – per questo vi amiamo, grazie.

 

Non dimenticherò mai quando l’anno scorso qui a Varsavia sono andato a incontrare dei rifugiati ucraini: avevano delle facce, erano esausti, abbracciavano i loro figli e questi bambini non sapevano se avrebbero rivisto i loro padri, fratelli, le loro sorelle. Ma in quei momenti così bui, voi polacchi avete offerto un barlume di speranza, li avete accolti, li avete guardati in faccia – non c’è libertà senza solidarietà. Insieme continuiamo a lavorare perché la Russia paghi il prezzo di quel che sta facendo. Lavoriamo insieme per le sanzioni più dure, mai viste nella storia e riterremo responsabili tutti coloro che hanno portato avanti questa guerra e che continuano a commettere crimini contro l’umanità, parliamo dei russi.  C’è molto di cui essere orgogliosi, per ciò che  abbiamo raggiunto insieme in questo anno. Ma dobbiamo essere onesti e lucidi quando guardiamo l'anno che ci aspetta. La difesa e la libertà non sono il lavoro di un giorno o di un anno, è sempre  importante andare avanti su questa strada per far sì che l’Ucraina si possa difendere dalla Russia.

 

Continueremo a vedere  giorni difficili, ci saranno altre tragedie, ma l’Ucraina è pronta per questa lotta. Gli Stati Uniti e gli alleati continueranno a sostenere l’Ucraina nella sua difesa. L’anno prossimo ospiterò i membri Nato per il vertice del 2024 negli Stati Uniti e celebreremo il 75esimo anniversario dell’Alleanza militare più potente nella storia: la Nato. E non c’è dubbio che l’impegno degli Stati Uniti a favore della Nato, secondo quanto stabilito dall’Articolo 5, continua a essere solido, solidissimo, ogni stato membro lo sa, questo lo sa anche la Russia.  Un attacco contro un solo stato membro è un attacco contro tutta la Nato.  Questo è un giuramento sacro: difendere ogni centimetro del territorio Nato. 

 

L’anno scorso gli Stati Uniti, con tutti gli alleati della Nato, hanno formato una coalizione formidabile per contrastare l’aggressione russa. Però non si tratta solo di contrastare: si tratta di ciò che vogliamo, ciò di cui siamo a favore, di che tipo di mondo vogliamo. Dobbiamo essere forti, dobbiamo migliorare il tenore di vita della gente ovunque, dobbiamo garantire ricchezza e prosperità, pace e sicurezza, trattare tutti con rispetto e dignità: questa è la nostra responsabilità. Le democrazie del mondo devono lavorare in questo senso. Stasera, qui riuniti, sappiamo che siamo a un bivio: i prossimi cinque anni condizioneranno il futuro delle nostre nostre vite per i prossimi decenni.  Questo vale per gli americani e per i popoli di tutto il mondo. Le decisioni che prenderemo ora saranno fondamentali: la scelta tra caos e stabilità, tra costruzione e distruzione, tra speranza e ingiustizia, tra democrazia e brutalità dei dittatori. Dobbiamo guardare alle possibilità di cui possono godere le persone vivono in libertà: non c’è cosa più bella, aspirazione più grande della libertà. Gli americani lo sanno e anche voi lo sapete. E tutto ciò che facciamo ora va fatto affinché anche i nostri figli e i nostri nipoti conoscano la libertà. 

 

Il nemico, il tiranno, sarà sconfitto dal coraggio. La libertà è fondamentale: noi stiamo con voi. Andiamo avanti con fiducia, con convinzione in questo legame di alleanza, per portare luce e libertà.  Dio vi benedica tutti, protegga le nostre truppe, i nostri eroi ucraini e tutti coloro che si impegnano a favore della libertà nel mondo. Grazie Polonia, grazie per tutto quello che state facendo. Dio vi benedica tutti.