Foto di Petr David Josek, via LaPresse 

Editoriali

L'Europa deve essere più forte e tagliare le dipendenze dalla Cina, dice Sanna Marin

Redazione

Non siamo ingenui con i dittatori: "Dobbiamo essere onesti". Secondo la premier finlandese, Vladimir Putin deve capire a ogni costo che dovrà perdere la guerra perdere e Xi Jinping è un avversario da cui sarà necessario imparare a difendersi

Le democrazie devono smettere di essere “ingenue” nei confronti dei regimi, di Cina e Russia, ha detto Sanna Marin in visita in Australia. La premier finlandese ha ripetuto spesso nei suoi incontri e discorsi di questi ultimi giorni di visite – è stata anche in Nuova Zelanda dove ha incontrato la premier Jacinda Ardern: c’è da recuperare il video in cui le due rispondono alla sfortunata domanda di un giornalista che ha chiesto se si vedessero perché erano donne più o meno della stessa età con molto in comune – l’espressione “dobbiamo essere onesti” e ha smascherato le ingenuità e le illusioni che ancora resistono nei confronti dei leader di Mosca e Pechino.

 

Sulla guerra, la Marin ha detto che non ci sono alternative al sostegno dell’Ucraina fino a quando sarà necessario e senza badare ai costi, perché Vladimir Putin deve capire con le buone o con le cattive che da questa guerra ha soltanto da perdere, “e perderà”. Ma ancora c’è molto da fare, ha detto la premier finlandese, e se è vero che l’Europa ha fatto passi da gigante nell’unirsi ad affrontare la guerra, “non è ancora abbastanza forte, saremmo molto in pericolo se non ci fossero gli Stati Uniti”.

 

La Finlandia aspetta la ratifica del Parlamento turco per poter attuare l’adesione alla Nato e la sicurezza è diventata la “questione numero uno” (Helsinki spende il 2 per cento del suo budget per la Nato e ha 280 mila soldati attivi e 780 mila riservisti su una popolazione di 5,5 milioni), ma bisogna fare di più per essere pronti a difendersi e difendere: tutta l’Europa deve farlo. E nel frattempo vanno tagliate tutte le dipendenze che rendono fragile l’occidente: quelle con la Russia, certo, ma anche e soprattutto quelle con la Cina, che oggi sembrano secondarie ma non lo sono affatto. Pechino le userà contro l’occidente, lo sta già facendo, siamo onesti, e non ingenui.

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