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editoriali

Russia-Iran: l'asse dell'opportunismo

Redazione

Mosca e Teheran si accordano per la fabbricazione delle “munizioni vaganti”

Mosca e Teheran hanno raggiunto un accordo che consentirà all’Iran di iniziare a produrre droni in Russia. Il Washington Post ha rivelato che l’intesa è stata raggiunta ai primi di novembre, dopo un mese in cui l’esercito russo ha usato le armi iraniane per i bombardamenti feroci contro tutto il territorio ucraino. La cooperazione è risultata vantaggiosa per le due parti e ora avrebbero deciso di ampliarla: la Russia ha bisogno di armi e l’Iran ha bisogno di soldi, le due necessità si incontrano e portano alla stipulazione di questo accordo che si inserisce nelle dinamiche della guerra in Ucraina. Kyiv ha bisogno di proteggere i suoi cieli e un grande aiuto potrebbe arrivarle da Israele, che ha tra i migliori sistemi di difesa antimissilistica al mondo, per questo l’Ucraina, a più riprese, ha cercato di sensibilizzare Gerusalemme sulla presenza delle armi iraniane. Ma che l’Iran stia cooperando con la Russia per la costruzione di droni non cambia molto, secondo Israele, e pure sul campo di battaglia inserisce un fattore sì pericoloso, ma che alle lunga funziona più per fiaccare il morale che l’esercito.

 

La produzione non partirà immediatamente e inoltre i droni non sono neppure propriamente droni, ma “munizioni vaganti”, meno complesse di un drone, ma anche più immediate da usare: non c’è bisogno della stessa catena di personale, né di corsi e per costruirle, ha fatto sapere al Jerusalem Post un ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana, si possono usare componenti poco sofisticate che si trovano anche su eBay, quindi a prova di sanzioni. Israele difficilmente vorrà essere coinvolta nella guerra in Ucraina più di quanto non lo sia già, e non vede l’asse russo-iraniano come una minaccia diretta verso di lei. La sostanza di questa amicizia è fatta di necessità reciproca, sotto molti aspetti i due paesi sono opposti, anche dal punto di vista ideologico.

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