Giorgia Meloni e Viktor Orban ad Atreju nel 2019 (Foto Vincenzo Livieri) 

editoriali

Meloni al bivio: prima gli italiani o prima Orbán?

Redazione

Gli altri paesi dell'Ue restano cauti sul via libera al Pnrr ungherese. Ora anche la premier dovrà scegliere tra lo sblocco dei fondi all’Ungheria e la tutela dei contribuenti 

Prima i contribuenti italiani o prima Viktor Orbán? Giorgia Meloni potrebbe trovarsi presto di fronte a questo dilemma, nel momento in cui prosegue il braccio di ferro tra Unione europea e Ungheria sul rispetto dello stato di diritto. La Commissione ha proposto di sospendere lo stanziamento a Budapest di 7,5 miliardi di euro di fondi dell’Ue e non ha ancora dato il via libera al Pnrr ungherese che vale altri 5,8 miliardi. Pur di non perdere il contante, Orbán ha fatto alcune concessioni sulla lotta alla corruzione e l’indipendenza della giustizia. Inoltre, sta ricattando l’Ue con la minaccia di veto sul rinnovo delle sanzioni alla Russia e il finanziamento all’Ucraina.

La Commissione dovrebbe dare la sua valutazione positiva su 17 misure correttive promesse dall’Ungheria il 30 novembre, aprendo la strada allo sblocco dei fondi. Ma il Parlamento europeo e diversi stati membri hanno seri dubbi. I deputati europei ritengono che solo 2 delle 17 misure proposte da Budapest siano efficaci. Giovedì la plenaria di Strasburgo dovrebbe adottare una risoluzione per chiedere di mantenere i fondi congelati. Nel frattempo Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Lussemburgo hanno chiesto alla Commissione una “analisi del rischio approfondita e aggiornata” delle 17 misure. Al consiglio affari generali di ieri, Germania e Francia hanno detto che l’Ungheria ha fatto progressi con le leggi sulla corruzione e l’indipendenza della giustizia, ma “è necessario vedere come saranno attuate” e restano problemi sui diritti fondamentali e la libertà accademica.

Sull’Ungheria, l’Italia tradizionalmente era schierata con i paesi che sostengono lo stato di diritto. Ma con Meloni la posizione dovrebbe cambiare in nome della comune ideologia sovranista. Sarebbe un errore contrario agli interessi dell’Italia. I milioni di euro dell’Ue che finiscono nelle tasche degli amici di Orbán sono finanziati anche dai contribuenti italiani.

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