bombe dal cielo

L'Ucraina viene bombardata da droni iraniani camuffati. Tutti gli scambi tra la Russia e l'Iran

Micol Flammini

Dall’inizio della guerra, Teheran ha fatto più di un passo verso Mosca. Cosa può dare Vladimir Putin alla Repubblica islamica in cambio del sostegno militare

Il sindaco di Kyiv, Vitali Klitschko, ha pubblicato le foto dei resti di un drone Shahed-136 con la scritta in cirillico Geran-2, il nome con cui Mosca avrebbe ribattezzato i droni iraniani. L'ex campione di pugilato che amministra la capitale ucraina voleva mostrare due cose: che l’esercito ucraino è in grado di abbattere qualsiasi cosa e che non mente quando dice che in queste settimane i droni kamikaze di Teheran stanno prendendo di mira Kyiv e le altre città dell’Ucraina. L’esercito russo continua ad attaccare le infrastrutture energetiche, facendo vittime tra la popolazione, il gestore della rete elettrica ucraina, Ukrenergo, non esclude che potrebbero esserci delle interruzioni di emergenza e ha chiesto ai cittadini di ridurre i consumi di elettricità il più possibile. La strategia di Mosca punta a danneggiare prima dell’arrivo dell’inverno le infrastrutture ucraine e ha trovato un nuovo alleato nei droni iraniani. Il Pentagono ha confermato l’uso delle armi di Teheran nella guerra in Ucraina, un possibile coinvolgimento era stato svelato già durante l’estate dal Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, che aveva annunciato l’acquisto da parte di Mosca.  

 

Ieri  il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha smentito il coinvolgimento dell’Iran, dicendo che non è coinvolto nel conflitto e sostenendo che l’unica soluzione sia la pace e non la consegna di armi all’una o all’altra parte. Dall’inizio della guerra, Teheran ha fatto più di un passo verso Mosca. Il regime ha continuato a propagandare un ideale di neutralità, con l’intenzione di accusare gli Stati Uniti per il sostegno economico e militare fornito a Kyiv, e parallelamente ha fatto richiesta di entrare nei Brics, la coalizione antidollaro trainata da Cina e Russia. Il capo del Cremlino, Vladimir Putin, è andato a Teheran per il suo primo viaggio fuori dai confini dall’inizio della guerra e ha mostrato di avere molto interesse nel coltivare l’alleato iraniano. Teheran per Mosca è importante sia perché è uno dei pilastri antioccidentali, sia perché è uno di quei paesi in difficoltà economiche che possono ancora aver bisogno di Mosca. Ora che anche l’Unione europea sembra aver abbandonato l’idea di portare avanti l’accordo sul nucleare con il regime iraniano, Mosca ha una leva in meno, ma il legame con l’Iran va avanti e finora potrebbe essere l’unico stato ad aver dato alla Russia un sostegno militare. 

 

Secondo il Washington Post Teheran sarebbe pronta a rafforzare il suo impegno inviando, oltre ai droni, dei missili. Le armi potrebbero compensare le enormi perdite di mezzi subite dall’esercito russo dall’inizio della guerra e che hanno avuto un’accelerazione con gli attacchi missilistici su larga scala iniziati la scorsa settimana: Mosca bombarda al di sopra delle sue capacità. L’industria degli armamenti iraniana starebbe preparando un primo carico di missili Fateh-110 e Zolfaghar, in grado di colpire bersagli a trecento e settecento chilometri di distanza. Teheran, secondo le informazioni del Washington Post starebbe preparando anche una nuova consegna di droni. Tutto ciò che arriva a Mosca verrebbe accuratamente rinominato e ridipinto, come nel caso degli Shahed-136 ritrovati con le insegne in cirillico e il nome Geran-2. Il ritmo con cui Mosca sta usando il suo arsenale è insostenibile, secondo alcuni esperti americani, la sua produzione è bloccata dalle sanzioni che impediscono l'importazione di componenti essenziali e l’unica alternativa è affidarsi a regimi come quello iraniano o, forse in futuro, quello nordcoreano. 

 

Quando  Putin era andato a Teheran, era stato firmato un memorandum di intesa per un investimento da 40 miliardi di dollari tra Gazprom e la compagnia petrolifera iraniana Nioc con cui la società russa si è anche impegnata a sostenere lo sviluppo di due giacimenti in Iran. Mosca ha offerto a Teheran anche accordi commerciali e l’unificazione progressiva dei sistemi bancari. L’accordo sulla vendita delle armi potrebbe fornire sollievo economico a Teheran e militare alla Russia che ha bisogno di uomini da mandare in guerra e di materiale bellico: ieri un aereo militare russo si è  schiantato contro un edificio residenziale di Yeysk, nella regione di Krasnodar, il ministero della Difesa ha confermato l’incidente e ha detto che i piloti sono salvi, e che si trattava di un volo di addestramento. 

  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.