l'esercito di mosca

Putin recluta soldati in Buriazia, nell'estremo oriente russo

Il giorno dopo l'annuncio di mobilitazione sono arrivati gli ordini di leva per gli uomini di etnia buriata. Il Cremlino li spedisce al fronte ucraino, ma la loro paga è molto inferiore di quella dei soldati russi 

Traduciamo la storia del media indipendente locale People of the Baikal e tradotta in inglese da Meduza.

 

In via Shumyatsky, a Ulan Ude, la capitale della Buriazia, un’anziana donna con un foulard di lana tiene in mano una busta di plastica con dentro cinque stecche di sigarette Pietro il Grande. Sta aspettando che  suo genero venga portato al centro di reclutamento. Ieri sera al 35enne è stato notificato un mandato di comparizione militare nel suo distretto natale di Barguzinsky, e presto dovrebbe arrivare a Ulan Ude. “Ho tre figli che sono già lì”, dice tranquillamente la donna. “Ora stanno prendendo mio genero. Vogliono tutti combattere. Tutti. Gli uomini hanno qualcosa che non va nel cervello”. Il telefono della donna squilla e lei risponde. Prima è calma, poi scoppia in un urlo: “Pasha, sei qui? Sì, ho portato le sigarette. Di’ a tutti che hai quattro figli, hai capito? Dillo a tutti! Forse ti rilasceranno”.  Fin dal mattino arrivano a Ulan Ude autobus di coscritti. Gli uomini vengono portati al punto di raccolta del Commissariato militare della repubblica di Buriazia in via Shumyatsky, un ampio territorio recintato  adiacente a un alto palazzo di appartamenti. A soli dieci minuti a piedi da qui si trova la sala di tiro con l’arco della città, dove si tengono tutte le commemorazioni dei soldati uccisi in Ucraina. 

 

I primi coscritti arrivano dal distretto di Tunkinsky. Secondo un funzionario del governo locale, 130 persone sono state prelevate dal distretto, che ha una popolazione di circa 20.700 abitanti. L’intera repubblica di Buriazia conta circa 980.000 persone, di cui circa 6-7 mila sono idonee alla leva. Secondo un funzionario del governo locale che ha chiesto di rimanere anonimo, nessuna delle persone che sono state arruolate finora ha obiettato o si è lamentata. “Tutti sapevano che la mobilitazione sarebbe stata imminente e tutti erano internamente preparati a ricevere le autorità di leva”, ha detto. Ci vogliono circa 6-7 ore per raggiungere Ulan Ude dal distretto di Tunkinsky. Durante il viaggio in autobus, i coscritti ricevono un pranzo a base di buuz, uno gnocco al vapore popolare nella regione. “Ognuno ne ha mangiati dieci”, racconta una donna di un gruppo di messaggistica per le mogli dei soldati del distretto. Le donne del gruppo hanno già iniziato a raccogliere denaro per comprare sigarette e cappelli caldi per i futuri soldati. Hanno anche discusso di regalare ai loro mariti sacchi di sabbia sacra dal Burkhan Baabai datsan, un monastero buddista del distretto. 

 

Gli abitanti del distretto di Tunkinsky arrivano con due furgoni bianchi Ford e due scuolabus gialli. Quando i veicoli si fermano davanti ai cancelli del punto di raccolta, i coscritti – quasi tutti in uniforme militare mimetica – scendono per una pausa sigaretta. Molti di loro portano con sé le borse preparate dalle mogli o dalle madri. “Ho 45 anni. Ho prestato servizio mille anni fa e non sono mai stato mandato in nessuna zona calda”, dice un uomo robusto con la barba. “Ma hey, credo sia il mio turno di sparare un po’”. Dopo che gli uomini hanno finito le loro sigarette e tornati  agli autobus, vengono portati ai cancelli del punto di raccolta. Uno di loro agita il pugno e canta una canzone a tono basso mentre aspetta gli altri. Dieci minuti dopo, arriva un altro gruppo di coscritti, questa volta dal distretto di Yeravninsky. Poi arrivano autobus dai distretti di  Zaigrayevsky, Kurumkansky e Barguzinsky. Sergej, che proviene dal distretto di Yeravninsky, scende dal suo autobus con in mano una bottiglia di birra scadente. Rimane per un attimo in piedi  con la sua camicia a quadri e un giubbotto a sbuffo, e barcollante sorride a un gruppo di abitanti di Kurumkansky. Sono in cerchio e bevono vodka direttamente dalla bottiglia. “Hey, venite a filmarmi”, dice, agitando il braccio. “Penso che il nostro paese, la Buriazia, schiaccerà la vecchia Cina – intendo, l’Ucraina”. 

 

Sergej ha 49 anni. Ha prestato servizio nell’esercito una volta, ma è stato “molto tempo fa”. Ha una moglie e due figlie, la più piccola delle quali ha appena iniziato la prima elementare. Dice di non avere paura della morte. “Nonostante abbia dovuto dire addio a mia moglie e alle mie figlie”, aggiunge, con le lacrime agli occhi. “Ma eccoci qui: sto andando al fronte”. Tutti gli uomini mobilitati dalla Buriazia saranno inviati a Chita, una città dello Zabaykalsky Krai, o a Blagoveshchensk, nella regione dell’Amur, per l’addestramento. Da lì, andranno in Ucraina. 

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