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Editoriali

La Wagner ha abbattuto un drone statunitense in Libia

Redazione

Il generale Khalifa Haftar dice di aver colpito un MQ-9 Reaper americano, ma non ha i mezzi. I mercenari russi potrebbero però aver usato il sistema Pantsir, portato dagli Emirati Arabi, violando l'embargo

Fonti del Pentagono riferiscono che il drone abbattuto lunedì in Libia, vicino a Bengasi, era un MQ-9 Reaper americano e che a distruggerlo è stato un missile russo. Al momento non ci sono conferme ufficiali, ma sui social circola un video non verificato che mostra il drone in fiamme, mentre precipita al suolo. Le uniche dichiarazioni sull’accaduto sono quelle fatte dall’Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar. Un suo portavoce, il generale Ahmed al Mismari, ha dichiarato che il drone era armato e si avvicinava pericolosamente all’aeroporto di Benina.

 

La versione ufficiale è che sarebbero stati i missili libici dell’Lna ad abbatterlo. Vicino a Bengasi stazionano da anni gli uomini della Wagner, la compagnia di mercenari russi che, insieme all’Egitto, sostiene Haftar. Il missile che ha abbattuto il Reaper potrebbe essere stato lanciato da un sistema Pantsir, che i russi hanno portato in Libia attraverso gli Emirati Arabi Uniti in violazione dell’embargo sulle armi. Gli MQ-9 sono usati come droni spia e per questo, secondo alcune fonti giornalistiche locali non verificate, è possibile che la missione americana fosse di supporto a una visita che avrebbe dovuto fare a Bengasi l’ambasciatore Richard Norland.

 

Non è la prima volta che un drone appartenente a un paese Nato è abbattuto in Libia. Nel 2019 l’Italia confermò che un suo Reaper era sparito dai radar nei pressi di Tarhuna, a sud di Tripoli. All’epoca era in corso l’offensiva di Haftar verso Tripoli e anche in quel caso il maggiore indiziato per l’abbattimento fu l’Lna. I droni come quello distrutto lunedì volano ad altitudini notevoli e difficilmente le forze libiche avrebbero avuto la capacità di abbatterlo senza la consulenza dei russi. In questo caso, la rivendicazione del gesto da parte dell’Lna non sarebbe che un escamotage per evitare di coinvolgere direttamente i russi in un gesto tanto eclatante. Anas el Gomati, direttore del Sadeq Institute specializzato in questioni libiche, ha sintetizzato: “Come l’Ucraina è il fianco orientale, la Libia è quello meridionale”.

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