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Arruolati

Il ritorno della leva. L'Europa spaccata tra est e ovest

Antonia Ferri

La Lettonia reintrodurrà il servizio militare obbligatorio. Chi voleva abolirlo, chi non l'aveva e un continente diviso dopo l'attacco russo

È ufficiale. La Lettonia ripristinerà il servizio militare obbligatorio. Lo ha dichiarato ieri sera il ministro della Difesa Artis Pabriks. È il secondo stato europeo ad aver preso questa scelta. Solo agli inizi di aprile, la Polonia si preparava alla guerra. Dopo aver sospeso la leva nel 2008, quest'anno ha richiamato i cittadini più giovani di 63 anni come riservisti. I polacchi all'estero a cui è arrivata la lettera dovranno rispondere o vedersi revocata la loro stessa cittadinanza.

 

Lo stato baltico aveva invece annullato il servizio obbligatorio dopo l'adesione all'Alleanza atlantica, avvenuta nel 2004. Ma le parole del ministro lettone sono chiare: "L'attuale sistema militare della Lettonia ha raggiunto il suo limite. Nel frattempo non abbiamo motivo di pensare che la Russia cambierà il suo comportamento". Una misura preventiva quindi, che in futuro, e con il procedere della guerra, non è detto resterà isolata. Ma qual è lo stato della leva obbligatoria in Europa?

 

 

Secondo i dati del Pew research center e del CIA world factbook del 2021, elaborati dal World population review, le nazioni del continente europeo che dispongono dell'obbligo sono 13, a cui si aggiungono Polonia e Lettonia. Mentre Spagna, Portogallo e Slovacchia (e San Marino) mantengono il servizio de jure, ovvero senza una concreta applicazione. Quella che mostra la cartina è un'Europa spaccata in due, connotata in senso geografico (e politico). Quasi che la percezione della guerra come un'eventualità possibile, tangibile, verificabile stesse tutta a est, con l'eccezione di Svizzera e Austria.

 

Ad un ampio sguardo, i parametri per il servizio militare sono simili in tutti i paesi che lo applicano. La durata è compresa tra un minimo di 4 mesi in Danimarca e un massimo di 35 per la Bielorussia. La Finlandia è anche lo stato dove l'età di eleggibilità è più alta, arrivando fino a un massimo di 60 anni. Mentre in Bielorussia, Estonia e Moldova il massimo è a 27 anni. Li precede la Lituania in cui si può partecipare fino a 26 anni.  

 

C'è però una distinzione di sesso. Solo in due casi, Norvegia e Svezia, il servizio vale sia per i maschi sia per le femmine. Ma in Svezia viene selezionata solo una parte dei giovani che fanno rischiesta. Sul tema di genere, il Pew research center ha individuato nel 2019 che, nel mondo, la maggior parte delle nazioni non include le donne nella leva. 

 

 

E l'Ucraina? La parte invasa era già attiva militarmente. Dopo l'annuncio della fine del servizio nel 2010, era tornato a regime nel 2014, a causa dello scoppio della crisi e della guerra nel Donbas. Sul sito del World population review, i cui dati sono precedenti all'invasione russa, sia per l'Ucraina sia per la Moldavia si legge tra parentesi: may be abolished soon. Potrebbe essere abolito presto. Ucraina e Moldavia si preparavano ad abbandonare la leva, attiva ormai in meno di un terzo dei paesi del mondo. Adesso, invece, la Moldavia, al confine con l'Ucraina, esterna sia alla Nato sia all'Unione europea, forse seguirà le orme di Polonia e Lettonia. 

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