
il racconto
Draghi in Ucraina, tra i riders di Kyiv e l'orrore di Irpin
Il premier italiano, in viaggio con Macron e Scholz per incontrare Zelensky, si ferma e parla due minuti con i cronisti: un'eternità. Si entusiasma per un dettaglio. Ricostruire. Edifici. E' la commozione pragmatica dell’“atermico”
Kyiv, dal nostro inviato. L’Ucraina che ieri Mario Draghi ha visitato nel già celebre vertice del treno – quello del convoglio blindato che ci ha portato in undici ore dalla base polacca a Kyiv, convoglio molto simbolico, a bordo per la prima volta tre leader europei, lui Macron e Scholz – è un mondo decisamente a due facce: da una parte il paese che rinasce, che torna alla normalità, anche troppo. Se non si sapesse cosa è successo solo qualche mese fa uno potrebbe prendere Kyiv per una capitalina fiorente lettone o estone o anche solo slovena coi suoi Domino’s pizza e gli specialty coffee e Mango e Zara e ben cinque McDonald’s visti dal corteo presidenziale (strade bloccate, sirene, spiegamento di forze mai viste). E monopattini e Glovo che sfrecciano mentre i passanti ci salutano con la mano, senza far troppo caso all’allarme aereo che suona di tanto in tanto come a ricordare che non tutto è proprio del tutto normale mentre il sole illumina le cupole dorate della città che vuole a tutti i costi rinascere.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
-
- Michele Masneri
Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).