In Grecia multe di cento euro ogni mese per gli over 60 non vaccinati
“E’ un atto di giustizia per i vaccinati – ha detto il primo ministro greco – e spero che sia visto dagli altri come un atto di incoraggiamento, non di repressione”
Il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato che tutti i greci che abbiano già compiuto sessant’anni dovranno fare almeno la prima dose del vaccino entro il 16 gennaio oppure dovranno pagare ogni mese una multa di cento euro che servirà a finanziare gli ospedali messi sotto pressione dal Covid-19. “E’ un atto di giustizia per i vaccinati – ha detto il primo ministro greco – e spero che sia visto dagli altri come un atto di incoraggiamento, non di repressione”. A dispetto di tutti gli sforzi che abbiamo fatto, ha continuato Mitsotakis, soltanto l’83 per cento degli ultrasessantenni in Grecia è vaccinato, contro il 98 per cento del Portogallo – che in Europa ormai fa da standard di riferimento per tutti gli altri grazie agli ottimi risultati contro la pandemia. Prendere questa decisione è stato come una tortura per me, ha detto ancora il premier greco, “ma sento il dovere di stare dalla parte delle persone più vulnerabili, anche se questo potrebbe dar loro un dispiacere temporaneo”. Gli ultrasessantenni in Grecia sono 520 mila su una popolazione di circa dieci milioni di persone e, come si sa, per la natura del virus sono i più a rischio. In generale la campagna per le vaccinazioni va a rilento in tutto il paese e soltanto il 62 per cento dei greci è vaccinato con due dosi mentre i casi di contagio giornalieri – oltre seimila – non sono mai stati così tanti nemmeno durante le prime ondate e sono il doppio rispetto a novembre 2020.
La Grecia è il primo paese europeo a rendere obbligatorio il vaccino per una determinata fascia d’età. Dieci giorni fa il governo dell’Austria aveva annunciato che a partire dal primo giorno di febbraio il vaccino sarà obbligatorio per tutti e ieri si è saputo che la bozza della legge austriaca prevede multe fino a 7.200 euro per i renitenti. Ieri anche il futuro cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha detto di essere favorevole al vaccino obbligatorio a partire da febbraio. A giudicare da quello che abbiamo imparato finora a proposito della pandemia, queste misure suonano un po’ scentrate e fuori tempo perché i mesi invernali sono i peggiori e poi con la primavera la situazione va gradualmente migliorando. L’obbligo di farsi il vaccino, che un tempo era considerato impensabile dai governi europei, adesso sta diventando una misura più normale a causa delle sacche di popolazione che respingono il vaccino e aumentano a dismisura le capacità del virus di infliggere danni. Del resto quando ancora il vaccino non c’era durante la prima fase della pandemia era anche impensabile che una percentuale di adulti lo avrebbe rifiutato. “E’ il prezzo da pagare per la salute – ha detto il greco Mitsotakis riferendosi all’obbligo – L’arrivo delle feste di Natale e la variante Omicron rendono imperativo accelerare la campagna delle vaccinazioni”. Il principale partito d’opposizione in Grecia, Syriza, non contesta la misura ma sostiene che la multa di cento euro è troppo alta in un paese dove la pensione media secondo i dati di Reuters è di 720 euro.
Il governo greco è anche il primo a stabilire che le multe pagate dai non vaccinati andranno a finanziare gli ospedali. La correlazione è esplicita: i non vaccinati aumentano la pressione sul sistema ospedaliero. A questo punto c’è chi tirerà fuori ancora una volta l’analogia con i fumatori, che non sono tenuti a pagare di più il sistema sanitario a dispetto del loro comportamento a rischio. L’analogia in realtà varrebbe soltanto se esistesse un vaccino che modera tantissimo i danni alla salute provocati dal fumo e i fumatori lo rifiutassero, ma non è così.
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