Serata col vaccino: così in Germania ci si immunizza anche nelle abitazioni private

Daniel Mosseri

In Germania un ampio movimento no vax impedisce il decollo delle vaccinazioni contro il Covid. Così, i medici si organizzano e la terza dose si fa nei salotti e nei giardini dei vicini tra birilli, tè e lanterne

“E tu dove ti fai vaccinare la prossima volta? Su un balcone o in giardino?” Una domanda del genere in Italia non ha senso, in Germania sì. Della presenza nella Repubblica federale tedesca di un ampio movimento no vax abbiamo già parlato: il paese che per primo al mondo ha introdotto le vaccinazioni obbligatorie per legge (Baviera, 1807) è oggi fra le grandi nazioni europee quello con la percentuale più bassa di vaccinati contro il Coronavirus (circa il 70 per cento). Minore eco hanno invece avuto gli entusiasti delle immunizzazioni, forse perché non sono organizzati in alcun movimento politico, omeopatico o vegano né sono guidati da influencer scatenati su Twitter ma operano dietro le quinte, in modo quasi carbonaro. 


E’ successo già la scorsa primavera: quando a disposizione dei tedeschi c’era quasi solo Astrazeneca, in molti hanno evitato l’inoculazione complice un balletto contraddittorio di notizie e smentite sulla presunta pericolosità per giovani e meno giovani del vaccino anglo-svedese. Risultato: molti medici di famiglia si sono trovati scorte in ambulatorio a rischio scadenza. Con un pragmatismo tutto teutonico e una punta di incoscienza che a noi italiani manca, i medici si sono organizzati per trovare nuovi candidati al vaccino al di fuori delle liste dei propri assistiti usando il passaparola. Così una dottoressa di Berlino ha chiesto a una vicina di casa aiuto per diffondere il vaccino. Detto fatto: l’inquilina di un grande complesso residenziale di Kreuzberg si è messa a stampare i moduli per il consenso informato, attivando nel frattempo una rete di volontari in cerca principalmente di maschi adulti over 50 felici di farsi iniettare l’impronunciabile Vaxzevria. Nel giro di pochi giorni una piccola fila di berlinesi e non si presentava dalla vicina, compilava i formulari nel tinello di casa davanti a una grande voliera di canarini per poi prendere l’ascensore fino alla terrazza condominiale dove alcuni anziani del palazzo sorseggiavano un caffè seduti al primo sole. Finito il turno in ambulatorio, la dottoressa arrivava in terrazza, raccoglieva i formulari, un breve colloquio con il vaccinando di turno, una strusciata alla tessera medica e zac: iniezione e timbro sul libretto seguito poi dalla richiesta “Bitte 15 Minuten warten” ossia aspetti 15 minuti così verifichiamo che non vi siano reazioni avverse. Cosa avrebbe fatto la dottoressa in quel caso nessuno lo sa ma i tedeschi sono meno ansiosi di noi.

 

A novembre la replica: mentre la quarta ondata impazza, i medici tedeschi si rendono conto che i connazionali si fanno vaccinare poco e comunque preferiscono il preparato “della casa”, ossia il Pfizer-BioNTech messo a punto a Magonza, rispetto a Moderna. Ma le fiale di Moderna richiedono condizioni di conservazione che un singolo medico non può offrire. Qui è entrata in gioco la Croce Rossa tedesca (Drk): un paio di volontari berlinesi di una stazione mobile Drk hanno raccolto le fiale di Moderna destinate a scadere mettendo a disposizione alcune celle frigorifere da trasporto. Nel giro di pochi giorni è stata organizzata un’azione vaccinale (Impfaktion) coi fiocchi. Una decina di volontari armati di computer, schede per il consenso informato, tavoli, sedie e luci da campo ha organizzato una postazione vaccinale mobile nella casa di un privato cittadino a Zehlendorf, nell’estremo ovest della città. La comunicazione è passata dalle pagine Facebook di un supermercato e di una scuola del quartiere.

 

Il giorno X tre medici vaccinavano gli astanti: uno nel salotto di casa e due all’aperto, dietro a un separé, nonostante la temperatura prossima allo zero. La fila partiva dal giardino con i volontari seduti sotto a un ombrellone per riparare i computer dalla pioggerella e si snodava sulla via e poi attorno all’isolato. Organizzata fra le 16 e le 19 di un pomeriggio umido e buio, la Impfaktion è durata fino alle 20.30 con i volontari e i vaccinandi intirizziti dal freddo ma visibilmente soddisfatti. A rendere l’attesa un po’ meno pesante hanno contribuito gli abitanti del quartiere, soprattutto i bambini eccitati di vedere così tanta gente nella loro viuzza periferica. Chi ha tirato fuori un drone, chi contava gli astanti ogni cinque minuti. E mentre alcuni adulti appendevano lanterne agli alberi per fare un po’ di luce – Berlino in periferia sa essere buissima – un giocoliere si è impegnato con i suoi birilli luminosi. Apprezzatissime anche alcune bambine che passavano fra le persone in attesa offrendo un bicchiere di tè caldo. Un sorriso, un po’ di calore e poi, gentilissime, passavano a raccogliere i bicchieri vuoti. 

Di più su questi argomenti: