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Editoriali

La Commissione Europea vara il lessico benpensante. E niente riferimenti al Natale

Redazione

Bruxelles ha diffuso queste linee guida per una comunicazione “inclusiva” all’interno dell’Istituzione europea. C'è un problema: tutto questo non è inclusione, è insipienza

eRacconta il Point, sotto il titolo “il lessico benpensante della Commissione”, che se a Bruxelles dovete rivolgervi a un pubblico, sostituite i tradizionali “signori e signore” con i neutri “cari colleghi”. Mai più espressioni con la generica denominazione maschile come “businessman” e “spoksman”. Idem con la parola “cittadino”, che non deve più qualificare, da sola, un corpo politico. La Commissione europea ha diffuso queste linee guida per una comunicazione “inclusiva” all’interno dell’Istituzione europea. E tra i suggerimenti vi è quello di evitare anche il riferimento al Natale. “Evita di dare per scontato che tutti siano cristiani. Non tutti celebrano le feste cristiane, e non tutti i cristiani le celebrano nelle stesse date. Sii sensibile al fatto che le persone hanno diverse tradizioni religiose e calendari”.

La Commissione, contattata dal Foglio ha risposto: “Nella comunicazione, è importante dare spazio alla diversità e alla ricchezza delle culture europee (...) Non stiamo vietando né scoraggiando l’uso della parola Natale. Ovviamente no”.

 

Tra gli altri suggerimenti, “non usare mai nomi di genere come operai o poliziotto”, “non utilizzare Miss o Mrs”. La neolingua del gender fa grandi progressi. Il dizionario francese Le Robert l’ha appena adottata, spingendo il filosofo Robert Redeker a scrivere sul Figaro di questa settimana che “è analoga, in campo linguistico, a quella che fu la presa del Palazzo d’Inverno da parte dei partigiani di Lenin: l’inizio di una riconfigurazione, a partire dal linguaggio, della realtà”. Si potrebbe ridere molto di questo catalogo brussellese che sembra uscito da un dipartimento di studi intersezionali di Londra. E’ come l’hijab unisex di Ghali e Benetton. Come Lancet, la “bibbia” nel campo medico-scientifico internazionale, che cancella le donne e le sostituisce con i “corpi con la vagina” sulla copertina. Come i classici greco-romani che diventano “tossici” e indici di “suprematismo bianco”. Il punto è che quando le parole perdono di significato, tutto diventa fascismo e razzismo. E niente lo è. Il punto è che se questa insipienza arriva ai piani alti di Palazzo Berlaymont a Bruxelles significa che dobbiamo iniziare a smettere di riderci su e riportare il dibattito alla ragione. Si sta costruendo una nuova torre di Babele.

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