Nessuna alternativa al multilateralismo, dicono i leader mondiali al G20

Giulia Pompili

Partecipano al vertice, virtualmente, anche Vladimir Putin e Xi Jinping. Trovata un'intesa di massima sulla tassazione globale. Draghi: "Dobbiamo superare le nostre differenze"

Roma. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto alla Nuvola di Fuksas dell’Eur i leader del G20, per la prima volta ospitato dall’Italia. Sin dalle prime ore del mattino, come previsto, tutta l’area attorno al quartiere romano è stata blindata dalle forze di polizia, per assicurare che la cerimonia d’apertura del più importante vertice del multilateralismo si svolgesse in sicurezza. 

  

Ed è appunto il multilateralismo il problema: l’America First di Donald Trump, l’ascesa della Cina, la pandemia hanno già da tempo messo a dura prova la cooperazione e le grandi piattaforme internazionali. 

 

Il governo italiano arriva al G20 dei capi di stato e di governo con Mario Draghi, che ha investito molto sulla ricostruzione dell’immagine internazionale dell’Italia. La cerimonia d’apertura  è stata soprattutto questo: un messaggio al resto del mondo. Per quasi un’ora Draghi ha atteso che ordinatamente le automobili arrivassero, i leader scendessero e procedessero attraverso la passerella per salutare il presidente del Consiglio.  

 

Il presidente americano Joe Biden, al suo primo vertice G20, è arrivato a Roma ieri dove ha incontrato anche Papa Francesco e ha avuto due incontri, uno con Draghi e uno con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i presenti anche il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro australiano Scott Morrison, protagonisti, insieme a Biden, della crisi diplomatica dei sottomarini nucleari e dell’accordo Aukus. Ma nella capitale sono arrivati anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, al suo ultimo summit da leader, il primo ministro inglese Boris Johnson, il primo ministro Justin Trudeau, il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro. 

 

Dopo parecchie polemiche legate al fatto che Russia e Cina stavano trascurando intenzionalmente il G20, inviando al vertice soltanto i loro rispettivi ministri degli Esteri, Sergei Lavrov e Wang Yi, non molte ore fa è arrivato l’annuncio della “presenza virtuale” dei due leader. Il presidente Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno quindi tecnicamente partecipato alla prima sessione del programma del G20 – quella dedicata alla “Global Economy and Global Health”. Il leader cinese ha parlato della “stigmatizzazione del virus del Covid-19 e la politicizzazione del tracciamento dell'origine del virus”, accusando implicitamente la comunità internazionale di politicizzare la pandemia. E Xi ha ribadito l’importanza del “vero multilateralismo”. 

 
"Il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che vediamo oggi. In molti sensi è l'unica risposta possibile, dalla pandemia, al clima, alle tassazioni. Non è una opzione. Dobbiamo superare le nostre differenze e ritrovare lo spirito di questo consesso", ha detto Draghi aprendo i lavori, che si sono conclusi con un accordo di massima sulla tassazione minima globale.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.