Il cane-oracolo di TikTok e l'algoritmo che non è affatto innocuo

Paola Peduzzi

La prossima settimana i vertici dell'app di proprietà cinese andranno a testimoniare al Congresso per la prima volta. Chissà se per il carlino Noodle sarà un giorno buono o un giorno cattivo

Chissà se oggi sarà un “bones day”, un giorno buono secondo il cane-oracolo di TikTok, Noodle, un carlino di tredici anni che se si alza al mattino vuol dire che “ci sarà da festeggiare”, dice il suo padrone, se invece si rimette a dormire allora pollice verso, “no bones day”. Jonathan Graziano ha iniziato a pubblicare video del suo cane su TikTok ad agosto e in breve tempo il risveglio di Noodle è diventato l’oroscopo del giorno, più semplice e immediato perché binario. Il New York Times gli ha dedicato un articolo, dando spazio sia ai fan di Noodle – il governatore della Louisiana che inizia i suoi video con: oggi è un “bones day”, cittadini della Louisiana!, ma anche Taco Bell, l’Università del Missouri o la Colorado Avalanche, una squadra di hockey che ha perso una partita e ha scritto su Twitter: prendetevela con il “no bones day” – sia all’interpretazione sociologica di Graziano: ho avuto successo perché la gente è stanca, spaventata e ansiosa, soprattutto se sta tanto sui social (!), e ha bisogno di distrazioni.

Noodle è uno dei motivi per cui consideriamo TikTok un social innocuo e divertente, o almeno più di Facebook, Instagram e gli altri. Ma la settimana prossima i vertici di TikTok (e di Snapchat) andranno a testimoniare al Congresso americano: è la prima volta che succede e avviene ora che le istituzioni  hanno deciso di fare sul serio – o di provarci in modo serio – con la regolamentazione dei social. C’è un consenso politico trasversale in questo senso e a giudicare dalle domande durante la testimonianza della ex dipendente di Facebook Frances Haugen, c’è anche una maggiore competenza: i politici ora sanno di cosa stanno parlando. L’ultima volta che si era discusso  così tanto di TikTok era in tutto un altro contesto: l’allora presidente Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo che vietava a qualsiasi persona o azienda di avere rapporti con ByteDance, la società cinese proprietaria del social, perché costituiva una minaccia per la sicurezza nazionale possedendo molti dati dei cittadini americani. Di fatto il bando non era mai entrato in vigore, anche perché ByteDance aveva cercato investitori americani da mettere nel board e quindi diluire la sua natura di “pericolo cinese”. L’Amministrazione Biden non ha annullato quell’ordine esecutivo, ma ha preso tempo per decidere: TikTok continua a funzionare  in America, dove i quindicenni passano in media 87 minuti ogni giorno sulla app (è un dato del 2020, nel 2019 erano 44).

TikTok non è innocuo. L’algoritmo della pagina “For you”, una pagina senza fine in cui si caricano i minivideo che “potrebbero piacerti”, funziona come quello di Facebook, anzi forse meglio perché sa mischiare sapientemente il cane-oracolo e altri contenuti  più sensibili. Nonostante ci sia il limite di età, nessuno controlla (proprio come a Facebook) che l’utente abbia l’età che dichiara, e si sa che su TikTok è bassa. Se certi hashtag vengono banditi, ne nascono altri che magari cambiano solo una lettera e che sono uguali a prima. Se vuoi vedere certi contenuti, insomma, li trovi, e anzi “For you” finisce per trovarli per te e per proporteli in modo ogni giorno più preciso. “Un po’ come Facebook”, scrive l’Economist.
  TikTok ha raggiunto lo scorso mese un miliardo di utenti molto giovani: la settimana prossima il Congresso chiederà conto di “For you” e delle strategie dell’app, e ieri Noodle non si è alzato dalla cuccia, era un giorno cattivo, come quello prima. 

Di più su questi argomenti:
  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi