dopo gli attacchi in aeroporto

Biden dice che il ritiro non si ferma e promette di dare la caccia ai terroristi

Il presidente americano in conferenza stampa rende omaggio ai 13 soldati uccisi ieri in Afghanistan durante gli attentati dello Stato islamico. "Non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e la pagherete. Difenderò i nostri interessi e il nostro popolo con ogni misura a mia disposizione". 

“E’ stata una giornata difficile. Questa sera a Kabul c’è stato un attacco terroristico per mano di un gruppo conosciuto come Isis-K. Hanno perso la vita uomini dell'esercito americano che facevano la guardia all’aeroporto e molti altri sono gravemente feriti. Anche i civili sono stati uccisi”, ha detto il presidente americano Joe Biden arrivando verso le undici e trenta in conferenza stampa. Il bilancio delle vittime continua a salire e i marines uccisi sono arrivati a 13. “Sono stato impegnato tutto il giorno, in contatto costante con i militari qui a Washington, al Pentagono, in Afghanistan e a Doha. La situazione sul campo è in evoluzione e mi tengo aggiornato. Questi membri dell’esercito hanno dato la vita – lo so è un’espressione abusata ma molto appropriata in questo momento – erano eroi, eroi che sono stati impegnati in una missione pericolosa per salvare la vita degli altri”. Biden difende il ritiro, la decisione di abbandonare l’Afghanistan non meno alla luce delle esplosioni a Kabul, dell’ulteriore caos, delle perdite. “I marines partecipano a uno sforzo di evacuazione senza precedenti nella storia. negli ultimi undici giorni sono state portate in salvo 100mila persone, cittadini americani e collaboratori afghani. Solo nelle ultime dodici ore, ne sono partite 7.000”. 

 

Lo sforzo di portare via persone è stato immenso, l’intelligence aveva avvertito nelle pre precedenti della possibilità di attentati. Ma rimangono dubbi sul fatto che l’evacuazione sia iniziata troppo in ritardo rispetto alla tabella di marcia consigliata dai rapporti della Cia e del dipartimento di stato. Iniziare prima avrebbe potuto evitare il caos, ha sostenuto l’intelligence americana. Gli errori continuano a ricadere sulla politica, sul presidente, che se ne è assunto la responsabilità anche nel ricordare il sacrificio del soldati. “Fanno parte dei militari più coraggiosi, più capaci e più altruisti sulla faccia della Terra, e fanno semplicemente parte di quella che chiamo la spina dorsale dell'America. Sono la spina dorsale dell'America. Il meglio che il paese ha da offrire. Jill e io (...) abbiamo il cuore spezzato, come tutti coloro che hanno perso i loro cari, anche le famiglie afghane. Sono il padre di un soldato che ha prestato servizio  per un anno in Iraq, e che quando è tornato gli è stato diagnosticato un cancro al cervello. lo abbiamo perso e sappiamo come molti di voi, cosa provano oggi le famiglie di questi coraggiosi eroi. Hai la sensazione di essere risucchiato in un buco nero nel mezzo del petto. Non c'è via d'uscita. Il mio cuore soffre per voi e so una cosa: abbiamo un obbligo continuo, un sacro obbligo verso tutti voi, le famiglie di questi eroi. Tale obbligo non è temporaneo. Dura per sempre”.

 

Biden ha promesso che gli Stati Uniti andranno avanti con il ritiro dal quale anche politicamente per lui è ormai impossibile tornare indietro, anche se è impigliato nelle critiche del suo partito e dei repubblicani. Ha promesso che gli Stati Uniti non daranno tregua ai responsabili: “A coloro che hanno compiuto questo attacco, così come a chiunque voglia il male all'America, sappiate questo: non perdoneremo. Non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e la pagherete. Difenderò i nostri interessi e il nostro popolo con ogni misura a mia disposizione. Nelle ultime settimane siamo stati informati dalla nostra comunità di intelligence che l'Isis-k, un acerrimo nemico dei talebani, persone che sono state liberate quando le prigioni sono state aperte, ha pianificato una complessa serie di attacchi contro il personale degli Stati Uniti e altri. Ecco perché sin dall'inizio ho ripetutamente affermato che questa missione era straordinariamente pericolosa e perché sono stato così determinato a limitare la durata di questa missione”. 

 

Biden ha ripreso le parole del generale Kenneth McKenzie, che ieri sera ha confermato i dettagli dell’attacco e ha detto che la missione di ritiro deve essere completata. Rimangono pochi giorni, fino al 31 agosto, in una situazione già complessa prima. “Non ci lasceremo scoraggiare dai terroristi. Non lasceremo che interrompano la nostra missione. Continueremo l'evacuazione. Ho anche ordinato ai miei comandanti di sviluppare piani operativi per colpire le risorse, la leadership e le strutture dell'Isis.k. Risponderemo con forza e precisione a nostro tempo, nel luogo che sceglieremo e nel momento che sceglieremo”. Biden ha cercato di proiettare l’immagine di un’America ancora potente, pronta a reagire, a ridare forza a una nazione accusata di fuggire davanti ai talebani, di accondiscendere ai loro ultimatum. “Ecco cosa dovete sapere: questi terroristi dell'Isis non vinceranno. Salveremo gli americani lì dentro. Faremo uscire i nostri alleati afghani e la nostra missione continuerà. L'America non si farà intimidire e ho la massima fiducia nei nostri coraggiosi membri del servizio che continuano a svolgere questa missione con coraggio e onore per salvare vite umane e portare gli americani, i nostri partner, i nostri alleati afghani fuori dall'Afghanistan”. 

 

Biden ha detto di essere pronto a esaudire le richieste dei soldati, per finire la missione e ampliare la sicurezza, ha detto che c’è stata piena unanimità tra i comandati nel prendere le decisioni, che l’esercito, come l’America, è compatto. Ma i dubbi sulle ferite dell’America, già profonde prima del ritiro in Afghanistan, rimangono. “Coloro che hanno servito nel corso dei secoli, hanno tratto ispirazione dal Libro di Isaia, quando il Signore dice: ‘Chi manderò? Chi andrà per noi?’. L'esercito americano risponde da molto tempo: ‘Eccomi, Signore. Mandami. Eccomi, manda me’. Ognuna di queste donne e uomini delle nostre forze armate è erede di quella tradizione di sacrificio, di volontariato per mettersi in pericolo rischiando tutto, non per la gloria, non per il profitto, ma per difendere ciò che amiamo e le persone che amiamo. E vi chiedo di unirvi a me ora in un momento di silenzio per tutti coloro in uniforme e senza uniforme, militari e civili, di dare l'ultima misura piena di devozione”. 

 

“Li troveremo”, ha detto Biden, “Dobbiamo solo rimanere fermi. Costanti. Completeremo la nostra missione e, dopo il ritiro delle nostre truppe, continueremo a trovare mezzi per trovare qualsiasi americano che desideri uscire dall'Afghanistan. Li tireremo fuori”. L’immagine del presidente quasi in lacrime, non ha fermato le critiche, le recriminazioni e le accuse. Resta la consapevolezza che una risposta dura, così come promessa dal presidente, non sarà facile da dare per l’America in questo momento.

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