la guerra tra bot
La Troll Kombat dei russi in Libia, a colpi di meme e disinformazione
Facebook chiude gli account creati da una società vicina al Cremlino che faceva propaganda per Haftar e per il figlio di Gheddafi. In Africa è in corso una guerra di tecnologica con la Francia
Il termine inglese sockpuppet sta a indicare letteralmente un “pupazzo da ventriloquo”. In rete però per sockpuppet si intendono gli alter ego virtuali creati da utenti in carne e ossa che lanciano conversazioni create ad arte con altri utenti sui social network. Queste identità virtuali sono uno degli strumenti più efficaci nelle campagne di disinformazione online, perché possono essere usati per veicolare qualsiasi tipo di messaggio e pilotare surrettiziamente una discussione. Bene, i sockpuppet sono solo una delle armi che i russi hanno impiegato in alcune delle loro strategie propagandistiche, a cominciare da quella che avrebbe influenzato le elezioni americane del 2018. Escamotage simili si sono rivelati però molto utili anche in altri contesti, come nell’offensiva che i russi hanno lanciato da oltre un anno in Africa e medio oriente, fatta a colpi di bot e fake news.
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- Luca Gambardella
Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.