"Senza via d'uscita"

I repubblicani non sono più un partito, sono un culto

Sidney Powell, Jenna Ellis e gli ultimi guardiani di Trump, che sbraita tutto il tempo. Molti altri tacciono e non rispondono alla domanda cruciale: a che serve?

Paola Peduzzi

Andrew Sullivan, intellettuale conservatore, parla di “lautodissoluzione” del Partito repubblicano: “Non è più un partito politico, questo è un culto pericoloso e allucinato”. Kevin Williamson, “inviato vagabondo” della National Review, rivista conservatrice, chiede: qual è esattamente il beneficio per il mondo conservatore e per l’America di aderire a questo culto?

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi