Donald Trump (foto LaPresse)

“Arbitrario e capriccioso”

Redazione

La Corte suprema sugli immigrati dà la definizione esatta dell’operato di Trump

La Corte suprema americana ha deliberato contro la decisione dell’Amministrazione Trump, del 2017, di mettere fine al programma di protezione degli immigrati – i “dreamers” – entrati illegalmente negli Stati Uniti quando erano bambini. Il Deferred Action for Childhood Arrivals, o Daca, era stato approvato da Barack Obama nel 2012, ma Donald Trump, nel primo anno della sua presidenza, aveva deciso di eliminarlo, dando così inizio a una battaglia legale che è finita con la sentenza della Corte.

 

Ora i 649 mila immigrati iscritti al Daca, per lo più provenienti dal Messico e dall’America latina, saranno protetti dalle espulsioni e potranno ottenere permessi di lavoro rinnovabili ogni due anni. Nel voto finito con cinque voti a favore del Daca e quattro contrari, ai giudici liberal (Ruth Bader Ginsburg, Elena Kagan, Stephen Breyer e Sonia Sotomayor) si è unito il presidente della Corte, il conservatore John Roberts, che nella sua opinion ha scritto che la decisione del dipartimento della Sicurezza nazionale di rescindere il Daca era “arbitraria e capricciosa” – sembra la definizione perfetta della presidenza Trump. Il quale infatti ha reagito immediatamente, su Twitter: “Queste decisioni orribili e motivate dalla politica che arrivano dalla Corte Suprema sono colpi di fucile in faccia a tutte le persone che sono orgogliose di chiamarsi repubblicano o conservatore. Abbiamo bisogno di più giudici o perderemo il nostro Secondo emendamento & tutto il resto. Vote Trump 2020!”. Subito dopo il presidente ha aggiunto: “Avete l’impressione che io non piaccia alla Corte suprema?”.

 

I “colpi di fucile” fanno riferimento non soltanto a questa sentenza – che sancisce una sconfitta rilevante delle controverse politiche d’immigrazione di Trump – ma anche a quella che all’inizio della settimana ha messo fine a ogni possibilità di discriminazione sul posto di lavoro a dipendenti omosessuali e trans: oltre a Roberts, a favore di quest’ultima ha votato anche Neil Gorsuch, giudice scelto da Trump.

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