L'AfD ha già scelto: nessuna tentazione moderata, l'anima è sempre più radicale
Il cammino verso il radicalismo avviato dal partito nel 2015 con l’abbandono della piattaforma euroscettica e l’adozione di quella xenofoba non si è mai interrotto
Berlino. Quando lo scorso febbraio i deputati della Cdu in Turingia hanno eletto governatore il liberale Thomas Kemmerich in un voto congiunto con i sovranisti dell’AfD, Angela Merkel si è infuriata. Ottenute le dimissioni di Kemmerich, la cancelleria si è fatta restituire le chiavi della Cdu dall’ormai ex delfina Annegret Kramp-Karrenbauer (Akk). Dello scivolone della Cdu in Turingia ha cercato di approfittare Friedrich Merz: l’eterno anti Merkel è convinto che riposizionando la Cdu più a destra sarà in grado di dimezzare i voti dell’AfD. Secondo la cancelliera, invece, l’estrema destra tedesca è irrecuperabile.
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