Foto LaPresse

I trumpiani pubblicano un vademecum per mettere a tacere i parenti liberal

Paola Peduzzi

Per dare munizioni ai sostenitori di Trump vessati, la campagna per la rielezione del presidente americano ha lanciato il sito snowflakevictory.com, un compendio per la sopravvivenza alle riunioni di famiglia

Non lasciate che i vostri parenti liberal l’abbiano vinta anche quest’anno, hanno detto i trumpiani all’inizio dei festeggiamenti natalizi, ribattete alle loro provocazioni, fermate le loro offensive subdole, dimostrate che l’America non è mai stata tanto grande e forte come ora che è guidata da Trump. Per dare munizioni ai trumpiani vessati dai parenti liberal, la campagna per la rielezione del presidente americano ha lanciato il sito snowflakevictory.com, un vademecum per la sopravvivenza trumpiana alle riunioni di famiglia. “Snowflake” è un termine denigratorio che la destra utilizza per indicare la sinistra, e l’obiettivo di questo sito – come di tutta la retorica trumpiana – è quello di spazzare via questi fiocchi di neve fastidiosi nel giro di qualche battuta. I talking points presentati sono gli stessi che si possono sentire sintonizzandosi sulle radio trumpiane o su Fox News, solo che sono messi tutti in fila e rubricati in modo semplice, così se il parente liberal dice “impeachment” puoi rispondergli subito a tono, inchiodandolo ai suoi pregiudizi: la messa in stato d’accusa del presidente “è sempre stata una tattica elettorale. I democratici non hanno mai accettato l’esito del 2016, così stanno cercando di interferire sulle prossime elezioni”. Troppi dettagli non ce ne sono – i dettagli sono roba da liberal – qui ci si muove su strade larghe e già ampiamente spianate dalla grancassa presidenziale: lo scandalo ucraino non è certo il ricatto di Trump al presidente Zelensky, bensì il fatto che l’ex vicepresidente Joe Biden abbia cercato di rimuovere il procuratore ucraino che aveva aperto un’inchiesta su Burisma e che avrebbe quindi scovato e rivelato i malaffari della famiglia Biden. La questione è stata ampiamente smentita, ma questo è un vademecum di sopravvivenza, vale tutto: le fake news sono quelle dei democratici e dei parenti liberal, il presidente Trump non ha fatto nulla di sbagliato, l’ingerenza russa era una bufala, le separazioni dei bambini dai genitori immigrati al confine sud è una pratica obamiana mica trumpiana e se proprio volete vincere facile che ne dite del “BIG GOVERNMENT SOCIALISM” (maiuscolo d’ordinanza) che arriverà nel 2020 se non viene riconfermato Trump?

  

I parenti liberal hanno in realtà molti argomenti per ribattere a queste provocazioni, non serve scendere troppo nelle minuzie e non serve nemmeno un vademecum, ma chissà se hanno avuto il cuore e la voglia di rovinarsi le riunioni di famiglia (che sono spesso già complicate) per mettere a tacere certe esagerazioni. Fuori dai pranzi e dalle cene delle feste, il cuore e la voglia spesso non ci sono stati, o non hanno avuto efficacia. I trumpiani, e tutti quelli che li sostengono e copiano fuori dall’America, vogliono che ogni relazione personale diventi io-contro-di-te, non c’è dialogo, non c’è interazione, c’è solo da litigare. I parenti liberal e tutti i moderati devono ancora capire se sono pronti alla rissa o se preferiscono imparare a memoria le liste degli argomenti neutri di cui parlare alle cene familiari. Tre anni non sono bastati per farsi un’idea, magari questo 2020 litigioso in arrivo è la volta buona: il panettone non può andare di traverso per sempre.

Di più su questi argomenti:
  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi