Lo scandalo che ha fatto dimettere la deputata Katie Hill è incomprensibile se hai meno di 35 anni
L'accusa di avere avuto due relazioni extraconiugali, ai tempi del #metoo e del revenge porn. La miopia dei boomers che non capiscono il disagio dei millennials
Katie Hill è una politica americana che una settimana fa si è dimessa dalla Camera dei rappresentanti per uno scandalo sessuale. In teoria il motivo delle sue dimissioni è il suo comportamento, ma in pratica è difficile dire davvero perché è stata costretta a lasciare la politica.
Ricapitoliamo i fatti. Hill è stata accusata di avere avuto due relazioni extraconiugali. La prima presunta relazione sarebbe stata con un membro del suo staff e questa è una cosa proibita dal regolamento della Camera americana – è una regola che fu approvata nel febbraio 2018 sull’onda del #metoo, la serie di scandali che colpì alcune persone di potere accusate di violenze e molestie sessuali. Non ci sono prove di questa presunta relazione. La seconda relazione è stata con una donna e in questo caso ci sono le immagini, alcune foto della Hill assieme con la sua amante e con il marito, nudi. La deputata è nel mezzo di un divorzio molto tormentato e accusa il marito di avere passato quelle foto ai repubblicani per danneggiarla – e quindi si tratterebbe di un caso tipico di revenge porn, che fa notizia soltanto perché è coinvolta una deputata della Camera.
Ora, se si scompone la notizia nei suoi blocchi fondamentali ci sono molte cose che non tornano. Se la prima relazione, quella con un uomo del suo staff, non è stata provata, non si vede come Hill avrebbe violato il regolamento della Camera. Ma anche se quella relazione fosse provata c’è un problema: la regola è nata per evitare i casi di #metoo, ma finisce per punire anche le relazioni consensuali. Il quesito è affascinante: da quando approviamo norme che impediscono a una coppia di essere una coppia? Nel momento in cui una norma investiga e colpisce la relazione consensuale fra due persone c’è un sentore di teocrazia orientale – anche se in questo caso la norma è laicissima e nasce da una piattaforma progressista. Lunedì il capo di McDonald’s, un uomo divorziato di 52 anni, si è dimesso perché ha ammesso di avere avuto una relazione consensuale con una dipendente – molte aziende del settore privato hanno adottato regolamenti rigidi ancora prima del Congresso americano.
E veniamo alla seconda relazione della deputata: se a stroncare la carriera politica di Hill sono state le foto scattate durante una sua relazione consensuale anche in questo caso c’è qualcosa che non torna. Hill appartiene alla generazione millennial – i nati tra il 1980 e la metà degli anni Novanta – e l’esistenza di foto imbarazzanti ha smesso di essere l’eccezione ed è diventata la regola. Forse questo fatto della vita sfugge alla generazione venuta prima, ma dal punto di vista statistico è probabile che in questi anni un millennial abbia usato il telefonino per scattare una foto di nudo. Chi dice il contrario suona un po’ come l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad quando gli chiesero perché il suo governo perseguitava i gay: è impossibile, rispose, in Iran non ci sono gay. E questo ci riporta alle dimissioni: Hill si è dimessa per un fatto che la sua generazione non considera un crimine, ma parte di una normalità da non sbandierare e da non punire. Anzi, e qui è difficile non essere d’accordo, il crimine è stato fatto contro Hill da chi aveva quelle foto e le ha rese pubbliche. La leader dei democratici americani, Nancy Pelosi, ha difeso poco la sua deputata e ha detto che sarebbe meglio che chi fa politica fosse così accorto da non rendersi vulnerabile con quel tipo di immagini, che è un commento saggio ma non sposta la questione principale: Hill si è dimessa perché da donna divorziata ha avuto (forse) due relazioni consensuali di cui una documentata da immagini (immagini la cui diffusione è un reato)?
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