Ucraina, il reportage di LaPresse fra i militari vicino Donetsk

La vita dell'Ucraina (oltre Trump)

Redazione

Il presidente Zelensky ha trovato un accordo per il Donbass, ma Kiev protesta

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina che al di là delle telefonate con Trump ha una guerra da gestire nella parte orientale del suo paese, aveva detto che le sue priorità sarebbero state la lotta alla corruzione e la fine del conflitto nella regione del Donbass. Quel conflitto, in cui separatisti filorussi combattono al fianco di soldati mercenari mandati da Mosca e contro l’esercito regolare ucraino e bande nazionaliste, va avanti dal 2014, ha causato tredici mila morti e finora nessuna soluzione era stata trovata.

 

Zelensky si è mosso, è andato da Emmanuel Macron e da Angela Merkel subito dopo essere stato eletto, ha parlato al telefono con Vladimir Putin ottenendo anche uno scambio di prigionieri e martedì il suo governo è andato a negoziare a Minsk con i russi e i rappresentanti dell’Ocse, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Quello che ha capito il giovane presidente ucraino è che per far finire una guerra, attualmente in stallo senza vincitori ma soltanto vinti, bisogna accettare dei compromessi.

 

Dopo l’incontro di martedì, Kiev ha accettato di firmare un piano di pace con i separatisti filorussi e questa è la prima grande svolta. A Minsk i negoziatori hanno concordato un programma per consentire le elezioni nelle repubbliche separatiste dell’Ucraina orientale (Donetsk e Lugansk) dopo che Kiev avrà firmato una legge che garantisca loro uno status speciale di autogoverno, secondo un piano conosciuto come Formula Steinmeier. Zelensky ha affermato che tutto ciò accadrà soltanto quando l’Ucraina avrà ripreso il controllo dei confini orientali. Il presidente ucraino aveva promesso la pace e si sta impegnando per questo, ma la firma non è stata affatto accolta da festeggiamenti. Gli ucraini hanno reagito protestando perché per molti l’accordo rappresenta una resa alla Russia. La pace, se arrivasse davvero, sarebbe un successo internazionale senza precedenti per un presidente ucraino, ma ora Volodymyr Zelensky si trova di fronte a un avversario che non aveva considerato: il sentimento nazionale. Il desiderio di vittoria a Kiev potrebbe essere più forte di quello di pace.

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