La stretta di mano fra Xi Jinping e Kim Jong Un (foto LaPresse)

Lo strano triangolo tra Xi, Trump e Kim

Redazione

Il presidente cinese in Corea del nord è l’unico alleato di Trump sul nucleare

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato ieri a Pyongyang, per una visita di stato molto attesa, in occasione dei settant’anni di rapporti diplomatici tra i paesi. Erano 14 anni che un leader cinese non tornava nella capitale nordcoreana, ed è la prima volta per Kim Jong Un, l’ormai non più giovane leader che dall’inizio del 2018 ha inaugurato un nuovo corso politico, incontrando per ben quattro volte Xi in Cina. Ora è Kim a dover fare il padrone di casa. Come al solito in queste circostanze si sa molto poco dell’agenda della missione. Ufficialmente si parla di un “rafforzamento dei rapporti bilaterali” – la Cina è il tradizionale alleato della Corea del nord – ma è chiaro che tra i due leader c’è molto di più di una visita di tradizione diplomatica. Soprattutto l’elefante nella stanza, e cioè il presidente americano Donald Trump. Come di consueto prima di una visita di stato, Xi ha firmato un editoriale sulla prima pagina del principale quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun, parlando del rapporto tra i due paesi: ha scritto di volere “una pace duratura e la stabilità della regione”, ma anche che la Cina “sostiene senza esitazioni Kim Jong Un al potere” e ha parlato di “richieste ragionevoli” da parte della Corea del nord. Il riferimento è alla completa denuclearizzazione non solo del Nord ma dell’intera area del Pacifico. Secondo gli analisti sudcoreani, per Xi è il momento di riaffermare la sua centralità nei negoziati in corso per risolvere la minaccia nordcoreana, un ruolo che per un certo periodo Trump aveva assegnato al presidente sudcoreano Moon Jae-in. Ma è anche un messaggio diretto proprio alla Casa Bianca, che dopo il fallimento dei colloqui di Hanoi ha di fatto fotocopiato la strategia della “pazienza strategica” di Barak Obama, uno stallo impossibile da sbloccare. L’unico a poter far avanzare le trattative, a questo punto, è proprio Xi, con la promessa di riaprire i canali economici tra Pechino e Pyongyang (la Corea del nord ha un disperato bisogno di aiuto per rivitalizzare la sua economia). Trump, che vedrà Xi la prossima settimana, sa che il suo principale sponsor per non perdere la faccia sulla questione nordcoreana è il suo più acerrimo nemico: la Cina.

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