(Foto LaPresse)

Quattordici arresti per il rapimento di Silvia Romano in Kenya

Marco Malesi

La polizia locale esclude un coinvolgimento di al Shabab e cerca uno dei presunti rapitori

Quattordici persone sono state arrestate per il sequestro della cooperante italiana Silvia Romano in Kenya. Martedì sera i rapitori hanno ferito cinque persone durante l'attacco nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi.

 
Fonti della polizia hanno detto che le 14 persone arrestate nel blitz notturno sono state interrogate in caserma. Le forze dell'ordine stanno cercando Said Abdi Adan, che è scappato dal villaggio di Tana River dove era residente pochi giorni prima del rapimento di Romano. Il testimone Malik Said Gasambi ha detto di avere affittato una casa a Chakama ad Abdi Adan e ad altre due persone. “Gli ho dato due camere, e hanno trascorso notti intere a masticare miraa (una droga, ndr) – afferma Said Gasambi – ma stranamente tutti gli inquilini sono scappati dopo il rapimento. Se ne sono andati in silenzio portandosi via tutto ciò che era in casa”.

 
Il sequestro di Romano ha creato delle tensioni nella comunità locale. Secondo il quotidiano keniota Daily Nation, gli abitanti di Chakama hanno protestato contro i casi di criminalità davanti al vice governatore Gideon Saburi, e ai due parlamentari Michael Kingi e Stanley Kenga. Mercoledì la polizia ha salvato tre forestieri dal linciaggio a Chakama accusati di essere complici dei rapitori. Gli abitanti di Chakama hanno ferito con il lancio di sassi un gruppo di contadini di origine somala e oromo (una minoranza etnica diffusa in Kenya e Etiopia) che erano appena scesi dall'autobus.

 

  
Alcune fonti locali sospettavano che il rapimento fosse stato opera del gruppo jihadista somalo al Shabaab. Tuttavia, il corrispondente della Bbc in Kenya ha scritto che la polizia locale avrebbe detto che l'attacco è stato “un normale atto criminale”, e non ci sono prove di un coinvolgimento di al Shabaab.

 

Ronald Kazungo, uno dei ragazzi a cui la ong 'Africa Milele' sponsorizza gli studi, ha detto: "Penso che Silvia l'abbiano rapita per soldi, ma di più non posso dire: il mio migliore amico mi ha raccomandato di non dare molti dettagli su quello che e' successo". Kazungo stava studiando assieme alla Romano quando sono arrivati i sei sequestratori, armati di kalashnikov e machete. "Quando i rapitori l'hanno presa - ha raccontato il ragazzo - lei gridava: 'Ronald, Ronald aiutami! Ho cercato di spingere via una delle persone, ma mi ha colpito con un grosso bastone sulla testa'".

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