Renho Murata

Chi è la donna che sfiderà Shinzo Abe

Giulia Pompili
Renho Murata ha vinto ieri le primarie del Pd, diventando la prima donna a ricoprire il ruolo di leader del Partito democratico nipponico.

Roma. La prima notizia è che la stampa internazionale ha ripreso a parlare della sinistra giapponese. La seconda notizia è che a capo del Partito democratico nipponico, da tempo ormai quasi completamente assente nelle vicende politiche, è salito un personaggio “di rottura”. Renho Murata ha vinto ieri le primarie del Pd, diventando la prima donna a ricoprire il ruolo di leader del Partito. Ha vinto contro rappresentanti della politica tradizionale giapponese, come Seiji Maehara ex ministro dei Trasporti, spietato, con vari scandali alle spalle.

 

Non solo: Renho è una hafu, termine giapponese che viene dall’inglese half, mezzo. Si chiamano così quelli che non hanno entrambi i genitori giapponesi, e il padre di Renhÿ infatti era taiwanese. Pur essendo nata in Giappone, negli anni Ottanta Tokyo ancora non dava la cittadinanza ai bambini nati da padre straniero. Renho divenne cittadina nipponica solo nel 1985, a 17 anni. A quell’epoca andò all’ufficio diplomatico di Taiwan per rinunciare alla formale cittadinanza taiwanese, ma – secondo quanto dichiarato da Renho stessa dieci giorni fa – non le fu possibile capire se la richiesta fosse andata a buon fine, poiché i documenti erano scritti in lingua taiwanese.

 

Sin dalla sua prima elezione in Parlamento, nel 2004, Renho è stata attaccata dall’opposizione più per la faccenda della cittadinanza che per il suo passato da promoter e modella in costume da bagno. Stava studiando Legge, quando iniziò a pensare all’automobile dei suoi sogni e trovò un lavoretto per acquistarla. Nel 1988 passò le famose selezioni per diventare una Clarion Girl, le ragazze immagine che promuovono le autoradio della Clarion.

 

Poi passò al giornalismo televisivo, e divenne anchorwoman per la Tbs e l’Asahi. Scese in campo nel 2004, quando l’ex ministro Yoshito Sengoku le disse di trasformare la sua passione giornalistica per il diritto dell’infanzia in un’attività politica, all’interno del Parlamento. Fu la scelta giusta, visto che da allora Renho è sempre stata considerata una politica combattiva, tenace, famosa per una frase che pronunciò durante una discussione parlamentare: “Qual è il problema nell’essere secondi?”. Nel 2010 il premier Naoto Kan la nominò ministro per le Riforme. Ora ha la responsabilità di far tornare il Partito democratico a essere una vera opposizione, partendo da quell’8 per cento di sostegno pubblico (ultimo sondaggio NHK).

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.