Esercitazioni sulla sicurezza in Francia (foto LaPresse)

Tra monnezza e terrorismo la Francia è sospesa alla vigilia degli Europei

Luca Gambardella

I netturbini e i piloti di Air France scioperano; in Germania viene sgominata una cellula terroristica pronta a colpire. Così, a poche ore dall'inizio della competizione e per le prossime due settimane, l'immagine internazionale del paese sarà sotto esame.

Nelle prossime due settimane, a partire da venerdì, la Francia organizzatrice di Euro 2016 metterà in gioco buona parte della sua immagine internazionale. Ma le premesse della vigilia non sono delle più incoraggianti. Dopo gli scioperi delle raffinerie dei giorni scorsi, sono arrivati quelli dei netturbini, a cui si è aggiunto quello indetto dai piloti di Air France. Il tutto mentre in Germania viene sgominata una cellula terroristica giudicata dagli inquirenti molto più grande del previsto e che pianificava di colpire l'Europa. Il governo si ritrova così a gestire un evento sportivo dall'enorme impatto mediatico ma che finora ha dato più risonanza ai disagi e alle preoccupazioni.

 

Europei nella spazzatura

 

L'ondata di scioperi e mobilitazioni sindacali contro la riforma del Lavoro promossa dal governo di François Hollande ha immobilizzato il paese per giorni. Molte stazioni di benzina e centrali nucleari sono rimaste chiuse per oltre una settimana, mentre i sindacati hanno promesso mobilitazioni a oltranza contro la “loi travail". Il governo non intende cedere alle richieste delle corporazioni e non vuole ritoccare ulteriormente un provvedimento che considera molto più morbido rispetto alla sua versione originaria. Oggi però la situazione è peggiorata e per le strade della periferia di Parigi e di Marsiglia si accumulano sacchi dell'immondizia che i netturbini, anche loro in sciopero contro la riforme del Lavoro, rifiutano di raccogliere. Il sindacato del Cgt contesta in particolare le nuove norme previste dal ministro dell'Economia Emmanuel Macron che disciplinano la maggior flessibilità in tema di assunzioni e licenziamenti. Per lo stesso motivo, le sigle sindacali hanno anche invitato alla chiusura degli inceneritori, come quello di Fos-sur-Mer, vicino Marsiglia. A Saint-Étienne, che martedì ospiterà la partita tra Portogallo e Francia, le fan zone per i tifosi rischiano di restare chiuse se lo sciopero non sarà interrotto.

 


Proteste in Francia contro la riforma del lavoro (foto LaPresse)


 

Air France non decolla

 

Nel frattempo anche i piloti di Air France hanno deciso di confermare lo sciopero previsto dall'11 al 14 giugno. Le tre principali sigle sindacali (Snpl, Spaf e Alter) hanno rifiutato la mediazione del governo. I piloti contestano alla direzione di investire più a vantaggio della consorella Klm in Olanda. I sindacati assicurano che la concomitanza dello sciopero con gli Europei di calcio è solo casuale, che manifestano già da 18 mesi per questo motivo e che non cercano maggiore visibilità per via degli inevitabili disagi che i tifosi incontreranno per raggiungere il paese. Difficile crederlo.

 

Il rischio "grandi assembramenti"

 

Dopo gli attentati di Parigi, la preoccupazione maggiore per le autorità francesi è quella di uscire indenne dalla minaccia terroristica. I servizi segreti del paese, così come quelli tedeschi, hanno già messo in guardia sull'alta probabilità di attacchi terroristici in occasione degli Europei. Anche a Bruxelles, come ha scritto ieri nel Foglio David Carretta, le istituzioni europee sono pronte allo scenario peggiore. Il dipartimento di stato americano ha invitato alla massima allerta coloro che intendono dirigersi nel paese. Nonostante il 100 per cento dell'impegno nella prevenzione, l'opzione "zero rischi non esiste", ha detto con toni poco confortanti il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve il mese scorso.

 

Lo sforzo delle autorità è senza precedenti: 30 esercitazioni già organizzate in tutto il paese, tra cui anche la simulazione di attacchi dinamitardi, di attacchi condotti da droni e con armi chimiche; 13 mila uomini delle agenzie di sicurezza private già schierati sul territorio tra le 10 città che accoglieranno le 51 partite in programma nel giro di appena due settimane. Tutto per sorvegliare zone che ospiteranno decine di migliaia di tifosi, con assembramenti che rappresentano un facile obiettivo per eventuali attacchi terroristici. A Champ de Mars, sotto la Tour Eiffel, potrebbero riunirsi fino a 90 mila tifosi, altri 80 mila a Marsiglia, sulla Plage du Prado; 20 mila a Lione a Place Bellecour. Sorvegliare tutti, dicono gli esperti di antiterrorismo al New York Times, sarà difficile. Per evitare grandi assembramenti nelle file per accedere agli stadi e alle fan zone, le forze di sicurezza potrebbero ritrovarsi a dover ispezionare in tempi estremamente rapidi grandi quantità di persone in movimento, riducendo l'accuratezza dei controlli. E così, giovedì è arrivata anche la decisione del governo di vietare ai bar e ai ristoranti la visione delle partite sui maxi schermi per evitare casi simili a quello del Bataclan. "Non abbiamo abbastanza personale di polizia per garantire la sicurezza anche negli assembramenti non autorizzati al di fuori delle fan zone", ha detto il ministro dello Sport Thierry Braillard. Con buona pace dei gestori dei locali.

 


 

Esercitazioni sulla sicurezza in Francia (foto LaPresse)


 

Cellule terroristiche

 

Mercoledì i servizi segreti ucraini dell'Sbu hanno arrestato al confine con la Polonia un cittadino francese con un arsenale che includeva cinque mitragliatrici, due lanciarazzi, 125 chilogrammi di Tnt e 100 detonatori. L'uomo, ha detto l'intelligence di Kiev, progettava un quindicina di attentati da compiere prima e durante gli Europei. Questa settimana, in Germania, sono state arrestate tre persone sospettate di far parte di una cellula dello Stato islamico che progettava attentati in Francia. Gli arresti sono partiti dalla testimonianza di un certo Saleh A. che ha confessato di fare parte del gruppo armato. Secondo Saleh, la cellula è composta da più di una decina di persone. La polizia di Germania, Francia e Olanda stanno ora verificano altre testimonianze rese dal ragazzo, ma la preoccupazione principale è che lo smantellamento parziale di una cellula terroristica possa accelerare i tempi per eventuali attentati (è già successo con Salah Abdeslam in Belgio, il cui arresto spinse i complici ad affrettare i tempi e colpire l'aeroporto di Zaventem e la metropolitana).

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.