Bernard Cazeneuve nella stazione ferroviaria di Montparnasse per una simulazione di un attacco terroristico (foto LaPresse)

"Non parlate di politica allo stadio", è l'invito di Cazeneuve ai tifosi per preservare la sicurezza

Mauro Zanon

L'imponente apparato di polizia messo in piedi per gli Europei mostra le prime falle. E per evitare nuovi scontri come quelli di Marsiglia il ministro Cazeneuve impone limiti straordinari agli spettatori delle partite.

Parigi. In tempo di Europei di calcio, ancora più dell’Eliseo e di Matignon, è Place Beauvau, sede del ministero dell’Interno, il centro del potere francese. Le misure d’emergenza e le decisioni più importanti vengono prese nella fortezza oggi guidata da Bernard Cazeneuve. È lì che i dossieraggi più sensibili si accumulano ai rapporti dell’intelligence ed è sempre lì, nella residenza ipersecurizzata del “primo poliziotto di Francia”, che si trova la sala di comando di tutte le grandi operazioni legate alla sicurezza interna. Nei sotterranei del ministero più protetto e inaccessibile di Francia è stato attivato venerdì scorso il Centro interministeriale di crisi, che resterà in funzione per tutta la durata degli Europei e accompagnerà il maxi dispositivo di sicurezza dispiegato sul territorio francese che vanta 90.000 unità (77.000 gendarmi e poliziotti, 13.000 agenti di sicurezza privati). In questo bunker con arie da film di spionaggio americano le forze dell’ordine sorvegliano 24 ore su 24 ogni angolo sensibile del paese. Come raccontato da Rtl, un muro di schermi permette ai poliziotti e ai gendarmi di vedere contemporaneamente ciò che sta accadendo all’entrata della "fan zone" di Saint-Étienne, di Bordeaux, ai piedi della Tour Eiffel o davanti allo Stade de France. Il Centro interministeriale di crisi è diviso in due spazi.

 

C’è la “cellula situazionale”, dove vengono registrate attraverso computer e immagini di videosorveglianza tutte le informazioni relative ai movimenti di folla, ai problemi nei trasporti e agli eventuali attacchi terroristici, sotto l’occhio di specialisti venuti dall’Interno, ma anche dalla Difesa, dalla Sanità e dai Trasporti. Accanto, c’è la “cellula decisionale”, dove Cazeneuve piloterà le operazioni in caso di crisi maggiori. Porta blindata a due ante, imponente tavola bianca ovale, è qui che i responsabili della polizia, della gendarmeria e dei servizi segreti si scambiano le ultime informazioni e prendono le decisioni urgenti (questa cellula era già stata attivata dopo gli attentati islamisti di gennaio e novembre 2015, e in occasione del disastro aereo del volo Germanwings 9525 schiantatosi nel sud della Francia). Si sa che la questione della sicurezza interna, prima ancora dei risultati della nazionale allenata da Didier Deschamps, figura in cima alle inquietudini del presidente Hollande, e che il ministro Cazeneuve, nella sala ovale situata nei sotterranei della sua residenza, vorrebbe passare meno tempo possibile. Ma a Marsiglia, in occasione della partita tra Inghilterra e Russia, l’impalcatura della sicurezza ha già mostrato molte falle (i tabloid inglesi, ieri, hanno picchiato forte contro la polizia francese, rinverdendo l’amata tradizione del “french-bashing”), costringendo Cazeneuve ad annunciare il divieto di vendere alcol durante Euro 2016 nei “perimetri sensibili”, e cioè nelle "fan zone" e nei pressi dello stadio.

 


Bernard Cazeneuve (foto LaPresse)


 

“Ho chiesto ai prefetti di prendere tutte le misure utili al fine di proibire la vendita, il consumo e il trasporto di bevande alcoliche durante la vigilia, il giorno delle partite e di apertura delle fan zone nei perimetri sensibili”, ha dichiarato il titolare dell’Interno. Secondo Cazeneuve, “questa misura potrà includere il dominio pubblico, gli esercizi situati nelle vicinanze e i locali autorizzati alla vendita da asporto. I prefetti potranno inoltre vietare nelle terrazze i contenitori suscettibili di essere utilizzati come proiettili”. Più curiose, invece, alcune raccomandazioni pubblicate venerdì dal ministero dell’Interno, all’Interno di un vademecum di buona condotta per i tifosi che si recheranno allo stadio o alla "fan zone". Oltre alle abituali consegne (rispettare le forze dell’ordine, sottomettersi ai controlli di sicurezza, facilitare la circolazione ed evitare gli schiamazzi oltre una certa ora), il ministero di Cazeneuve invita i tifosi a “non parlare di politica e ideologia” allo stadio e nelle "fan zone". Una maladresse per la stampa parigina, dato che interviene nel bel mezzo delle discussioni sulla contestatissima riforma del lavoro. Un insulto alla libertà d’espressione per la Cgt, il super sindacato che non aspettava altro per tornare a menare sciabolate contro l’esecutivo.