François Hollande con Matteo Renzi

La sinistra sfiorita d'Europa

Redazione
All’inizio di questo secolo si poteva attraversare gran parte dell’Europa senza capitare mai in un paese governato da un partito di destra. La socialdemocrazia governava la Commissione europea e primeggiava nell’Europarlamento.

All’inizio di questo secolo si poteva attraversare gran parte dell’Europa senza capitare mai in un paese governato da un partito di destra. La socialdemocrazia governava la Commissione europea e primeggiava nell’Europarlamento. Quindici anni dopo, i socialdemocratici in tutto il continente sono allo sbando, e l’idea stessa di un partito maggioritario di centrosinistra è diventata una chimera in gran parte dei paesi del Vecchio continente. I partiti del centrosinistra europeo, scrive l’Economist, sono al loro livello più basso degli ultimi settant’anni, e ci sono pochi segni di ripresa. Cosa è successo alla socialdemocrazia d’Europa? Il settimanale britannico se l’è chiesto in una dettagliata inchiesta in cui nota come nelle elezioni dell’ultimo anno la sinistra abbia continuato a perdere potere e che ormai se si trova al governo lo fa solo come “poco amato e ideologicamente vago” partner di una grande coalizione, come succede con l’Spd tedesco. Togliamo il socialista François Hollande in Francia, che ogni giorno “crolla in nuovi abissi di scarsa popolarità”, e l’unica eccezione sembra essere il “dinamico” Matteo Renzi.

 

Ma anche lui, sostiene l’Economist, è a rischio di perdere i favori dell’elettorato. La socialdemocrazia fortissima della Terza via dei primi anni Novanta è un vecchio ricordo. L’Economist individua quattro problemi: il centrosinistra è stato vittima del suo stesso successo (nessuno in Europa ha più bisogno di un partito che lotti per la sua pensione, perché la dà ormai per garantita); non ha saputo affrontare la crisi e i cambiamenti strutturali dell’economia; subisce il fatto che le politiche estreme (come il M5s in Italia) fanno sempre meno paura e non è stato in grado di sopperire alla frammentazione della sua base identitaria tradizionale. Dopo aver individuato la malattia, l’Economist cerca anche le cure. C’è un gruppo di leader, si legge, che ha capito come innovare da sinistra e ha tutte le idee giuste. Sono il ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron, il meno conosciuto primo ministro maltese Joseph Muscat e l’italiano Renzi. Secondo l’Economist Renzi se la passa un po’ peggio dei primi due. Ma l’ultimo risultato elettorale che ha fatto luccicare gli occhi alla sinistra, quello delle europee, è ancora il suo.