La scena dell'uccisione di Tavella

Lo Stato islamico rivendica l'uccisione di un italiano in Bangladesh

Redazione
Si chiamava Cesare Tavella, aveva circa cinquant’anni ed è stato ucciso mentre passeggiava nel quartiere diplomatico di Dacca da alcuni uomini che gli hanno sparato tre colpi di arma da fuoco

Lo Stato islamico ha rivendicato la morte di un cooperante italiano ucciso a Dacca, in Bangladesh, intorno alle 19 ora locale. Il cooperante si chiamava Cesare Tavella, aveva circa cinquant’anni ed è stato ucciso mentre passeggiava nel quartiere diplomatico di Dacca da alcuni uomini che gli hanno sparato tre colpi di arma da fuoco. Tavella era project manager di una delle iniziative contro la malnutrizione della ong olandese Icco, finanziata dal governo di Amsterdam.

 

Mohammad Mosharraf Hossain, ex sergente dell’esercito e testimone dell’omicidio, ha detto alla stampa locale che due uomini hanno seguito Tavella lungo la strada, per poi sparargli sul marciapiede. Un altro uomo aspettava alla fine della via con una motocicletta. “Non li ho potuti riconoscere perché i lampioni erano spenti”, ha detto Hossain. Il capo della polizia di Dacca, Muntasirul Islam, ha detto che Tavella è stato trasportato allo United Hospital della città, dove è stato dichiarato morto.

 

[**Video_box_2**]La rivendicazione dello Stato islamico, arrivata in arabo attraverso canali ufficiali, è stata fatta da un gruppo che si è chiamato di “soldati del Califfato” in Bangladesh. Questa definizione usata nei paesi in cui, come appunto il Bangladesh, lo Stato islamico non ha ancora istituito nuove “province”, e indica gruppi affiliati ma non ancora inquadrati ufficialmente nei ranghi del Califfato. L’omicidio di Tavella arriva in un momento in cui il Bangladesh fatica a contrastare l’estremismo islamico in crescita tra i 160 milioni di musulmani nel paese.

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