Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker (foto LaPresse)

Nel rimpasto alla Commissione Ue ha vinto lo spoils system

David Carretta
Juncker ha annunciato i nomi dei nuovi alti burocrati dell'istituzione europea. Il tedesco Selmayr fa fuori la sua maggiore concorrente, l'Italia conquista una posizione strategica

Bruxelles. Martin Selmayr ha colpito ancora. Il capogabinetto del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, alla fine è riuscito a disfarsi dell'unico contropotere forte che avrebbe potuto tenergli testa all'interno dell'esecutivo comunitario. Nel grande rimpasto deciso oggi ai vertici della burocrazia della Commissione, contrariamente alle aspettative, il segretario generale Catherine Day ha lasciato il posto all'olandese Alexander Italianer. “E' arrivato il momento di passare alla prossima fase della mia vita”, ha scritto l'irlandese Day in un'email indirizzata a tutti i funzionari. “Il presidente ha accettato il mio desiderio di ritirarmi. So quando devo al vostro duro lavoro. Il Segretariato generale oggi è più centrale che mai nella vita della Commissione”. Forse un ruolo troppo centrale per il tedesco Selmayr, che sognava di disfarsi di Day, diventata la donna più potente della Commissione nei dieci anni di presidenza di José Manuel Barroso. Per settimane, la squadra ristretta di Juncker aveva fatto passare il messaggio che l'irlandese sarebbe rimasta ancora per un altro anno, perché godeva della “piena fiducia” del presidente. Diversi stati membri hanno così rinunciato a fare pressioni per il proprio candidato, tra cui l'italiano Stefano Sannino (attuale rappresentante permanente dell'Italia presso l'Ue) e il britannico Jonathan Faull (che avrà il compito di guidare la task force sul referendum sull'appartenenza del Regno Unito all'Unione). Alla fine, è prevalso lo spoils system che Selmayr aveva sognato sin dall'inizio.

 

L'Italia conquista comunque una direzione generale strategica. Roberto Viola, ex segretario generale dell'Agcom, guiderà la Direzione Generale per il Digitale, una delle priorità della Commissione Juncker. Viola prenderà il posto del britannico Robert Madelin, che è stato nominato al ruolo di “consigliere per l'Innovazione”. Juncker ha anche deciso di non toccare le direzioni generali che stanno affrontando situazioni di emergenza. La Grecia e il rischio di un nuovo contagio hanno salvato il posto dell'italiano Marco Buti, nonostante i molti anni trascorsi alla testa della direzione generale Economia e Finanza. Con le molteplici crisi legate all'immigrazione – gli sbarchi in Italia e Grecia e l'Ungheria che minaccia di uscire da Dublino – il tedesco Matthias Ruete rimane agli Affari interni.

 

[**Video_box_2**]Il futuro nuovo segretario generale della Commissione, Alexander Italianer, è un grande conoscitore della macchina comunitaria. Prima di dirigere la temuta direzione generale della concorrenza, era stato vicesegretario generale con Day. In passato ha lavorato nei gabinetti di due presidenti della Commissione – Jaques Santer e José manuel Barroso – e del commissario tedesco Günter Verheugen. La commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, avrebbe voluto conservare Italianer nel momento in cui l'antitrust europeo ha deciso di dare battaglia a colossi come Google e Amazon e alle pratiche fiscali dubbiose come i Tax ruling del Lussemburgo. Vestager dovrà invece affidarsi all'ex capogabinetto di Barroso, il tedesco Johannes Laitenberger. Con Selmayr, è Laitenberger uno dei grandi vincitori del rimpasto Juncker.