Tony Blair (foto LaPresse)

Blair lascerà il suo ruolo di inviato per la pace in medio oriente

Redazione
"Il suo ruolo nel Quartetto non è più sostenibile", scrive il Financial Times, citando fonti diplomatiche. Criticato per i legami economici con le monarchie del Golfo Persico, al Kuwait e al Kazakistan.

Tony Blair sarebbe pronto a dimettersi da inviato per la pace del Quartetto per il medio oriente, composto da Stati Uniti, Russia, Unione europea e Onu. Come scrive il Financial Times, infatti, l'ex premier britannico avrebbe "riconosciuto che il suo ruolo nei negoziati non è più sostenibile, a causa dei suoi cattivi rapporti con alti membri delle autorità palestinesi e i suoi interessi economici nella regione".

 

Il suo mandato è infatti stato molto criticato per i legami economici che legano la sua Tony Blair Associates (Tba) alle monarchie del Golfo Persico, al Kuwait e al Kazakistan.

 

Sabato, nell'incontro avuto a Sharm el Sheikh con John Kerry, Blair avrebbe annunciato al segretario di stato americano la decisione di dimettersi, chiedendo però di rimanere all'interno del processo di pace occupando un altro ruolo. Sempre nella città egiziana ci sarebbe stato anche l'incontro con l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini – che ha appreso la volontà dell'ex premier britannico – e che sostituendolo vorrebbe rilanciare "l'importanza del Quartetto per una presa di posizione più forte da parte dell'Europa sulla condotta di Israele".

 

Non sono state prese comunque decisioni definitive.

 

Intanto, parte della stampa inglese sostiene che il possibile passo indietro sarebbe dovuto all'uscita nei prossimi giorni di un libro nel quale Blair viene accusato di aver sfruttato il ruolo nel Quartetto per curare i propri interessi personali e che i frequenti viaggi nel Vicino oriente gli avrebbero permesso di negoziare una serie di contratti di consulenza molto remunerativi.

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