Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps e Volodymyr Zelensky (Ansa) 

Editoriali

Londra limpidamente pro Kyiv

Redazione

Il Regno Unito vuole guidare l’Europa nel garantire la sicurezza del continente

Non possiamo aspettare che siano sempre gli Stati Uniti a “venirci a salvare”, a badare alla sicurezza del continente europeo, ha detto il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, annunciando assieme al suo collega norvegese, una nuova coalizione marittima, la Maritime Capability Coalition per l’Ucraina che comprende altri venti alleati e che aiuterà le forze di Kyiv nelle operazioni di sminamento e per garantire i trasporti del grano. La guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina ha restituito al Regno Unito un senso europeo che era svanito da molto tempo, assieme a una chiarezza e una determinazione a guidare gli sforzi europei per la difesa degli ucraini. Molti intravedono in questa leadership la volontà di un riavvicinamento all’Unione europea, ma Londra smentisce sempre: sono due questioni separate, quelle della Brexit e quella della difesa della sicurezza europea e occidentale.

 

Per fortuna, verrebbe da dire, perché se si fossero sovrapposte forse il nazionalismo insulare insito nella Brexit avrebbe avuto il sopravvento sulla solidarietà a Kyiv. Invece no. Anzi, Shapps dice che non soltanto bisogna aiutare gli ucraini con tutti i mezzi necessari – anche facendo pagare i costi di questa aggressione allo stesso Putin con i suoi asset – non soltanto ci si deve emancipare dal soccorso americano, non per ostilità anglo-americane ma perché ci vuole una autonomia la più strutturata possibile, che risulti più forte degli eventuali cambiamenti politici in America, ma bisogna soprattutto continuare ad avere ben presente l’obiettivo finale: costringere Putin al ritiro dall’Ucraina, senza lasciargli il tempo e lo spazio di riarmarsi e riorganizzarsi, perché se avrà uno spiraglio per attaccare e riattaccare, lo userà.

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