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Pd, M5s e Avs rincorrono gli attivisti Stop 5G sui campi elettromagnetici 

Redazione

La commissione Industria del Senato ha, nei giorni scorsi, approvato un emendamento al ddl Concorrenza che avvicina un pochino l’Italia ai paesi normali, innalzando i limiti elettromagnetici. Ma le opposizioni protestano, preferendo seguire una linea antiscientifica

La commissione Industria del Senato ha, nei giorni scorsi, approvato un emendamento al ddl Concorrenza che avvicina un pochino l’Italia ai paesi normali: è passata la norma che prevede l’innalzamento dei limiti elettromagnetici da 6 V/m a 15 v/m. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha giustamente celebrato il passaggio parlamentare: “Con l’innalzamento dei limiti ai campi elettromagnetici l’Italia diventa più competitiva. Questa misura rappresenta una svolta importante per lo sviluppo del paese: migliorerà la connettività mobile sul territorio garantendo una qualità di servizi superiore per i cittadini e consentirà alle imprese di diventare più competitive”. Si tratta forse di una celebrazione eccessiva, nel senso che il percorso per l’approvazione definitiva è ancora lungo e, in ogni caso, i nuovi limiti che superano  di 2,5 volte quelli  precedenti restano comunque quattro volte inferiori ai limiti cautelativi per la salute umana indicati dalla Commissione internazionale per le radiazioni non ionizzanti (Icnirp), e adottati praticamente da tutti i paesi europei, che sono pari a 61 v/m.

Ciò che è più strano è che la posizione delle opposizioni: “Innalzare i limiti dagli attuali 6 V/m a 15V/m, su una media calcolata su 24 ore, senza un dettagliato approfondimento è un serio pericolo per la salute dei cittadini”, è la posizione di M5s, Pd e Avs. Si tratta di una posizione antiscientifica, che solletica  le paure della cittadinanza e strizza l’occhio ai movimenti “Stop 5G”. La cosa paradossale è che l’aumento ai limiti europei, quindi ben al di sopra di quanto rivendicato da Urso, era un obiettivo sia del governo Conte sia del governo Draghi. ovvero di Pd e M5s. Se una critica andava fatta al governo Meloni era quella di essere stata poco audace, invece Pd e M5s hanno preferito seguire la posizione antiscientifica dei Verdi di Angelo Bonelli e di quelli che si mettono il cappello di carta stagnola per paura delle onde.

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