Pasquale Tridico (Ansa)

Editoriali

Tridico contro Tridico. Il capo dell'Inps scopre che non si può abolire la legge Fornero

Redazione

"Con il nostro andamento demografico riscrivere la riforma Fornero peggiorerebbe ancora il quadro". A fine mandato l'ex ministro del Lavoro di Di Maio si accorge che il suo programma di revisione era irrealizzabile

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista alla Stampa ha illustrato i dati tanto noti quanto preoccupanti dell’andamento demografico dell’Italia, che porteranno il paese nel giro di qualche lustro ad avere “più o meno lo stesso numero di persone che vanno in pensione e che entrano nel mercato del lavoro“. Un rapporto di uno a uno tra nuovi pensionati e nuovi lavoratori renderebbe insostenibile il sistema. Bisogna quindi aumentare la natalità ed è indispensabile l’apporto dell’immigrazione, ma potrebbe non bastare. Pertanto, ora che il mandato da presidente dell’Inps è in scadenza, il messaggio politico che Tridico affida al paese (e quindi al governo e al Parlamento) è questo: “Bisogna che sia chiara una cosa: con il nostro andamento demografico riscrivere la riforma Fornero peggiorerebbe ancora il quadro. Quindi non credo ci siano le condizioni per abolire o cambiare a fondo la riforma”.

 

Se la cosa deve essere chiarita, è perché finora non è stata così chiara. Neppure allo stesso Tridico. Cinque anni fa, l’economista esordì sul palcoscenico della politica con il M5s, come ministro del Lavoro del fantagoverno Di Maio, proprio con un’intervista alla Stampa del 28 febbraio 2018 in cui annunciava la fine della legge Fornero: “Con la nostra riforma si potrà andare in pensione o dopo 41 anni di contributi versati, qualunque sia l’età, o quando la somma tra età contributiva ed età anagrafica fa 100. In sintesi quota 41 e quota 100”. Il programma di Tridico era esattamente quello della Lega, che però ora è diventato chiaro anche lui quanto fosse irrealizzabile. Appena nominato presidente dell’Inps dal governo gialloverde, in un confronto con Elsa Fornero, Tridico le disse che la sua riforma aveva il “difetto di guardare al futuro, anziché al passato o al presente”. Quanto sia importante – soprattutto per un sistema pensionistico – guardare al futuro e saper far di conto, Tridico l’ha capito a fine mandato. Si vede che l’Inps è un’ottima scuola di formazione, ma per il futuro sarebbe il caso di mettere al suo vertice persone già formate.

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