Editoriali

L'indice Pmi sale ancora: altro ottimismo sull'economia 

Redazione

La performance italiana dell’indice manifatturiero è la migliore del G7. Dopo i dati Istat su occupazione e fiducia dei consumatori ecco un'altra buona notizia

In un quarto trimestre 2022 che si prevede in rallentamento un po’ in tutta Europa, sotto il peso dell’inflazione e del caro energia, arrivano due buone notizie per l’economia italiana. A novembre l’indice manifatturiero Pmi di Markit ha fatto registrare un rimbalzo, pur restando sotto la fatidica soglia 50: il che significa che la flessione dell’attività produttiva si sta rivelando modesta e in rallentamento. Lo stesso è accaduto per l’Indice Pmi composito, cioè quello che include anche i servizi privati. Nel settore manifatturiero l’Italia ha mostrato a novembre l’indice Pmi più elevato non solo tra i quattro maggiori paesi dell’Eurozona ma anche a livello del G7, assieme al Giappone, precedendo, nell’ordine, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Spagna. Nell’indice composito dell’economia, l’Italia ha invece messo a segno con la Spagna il miglior dato tra le quattro maggiori nazioni della moneta unica. La dinamica degli indici Pmi conferma quanto già era emerso dagli indici di fiducia Istat di novembre diffusi nei giorni scorsi, oltre che dai dati sul mercato del lavoro di ottobre, che avevano visto in significativo aumento l’occupazione, in ulteriore flessione il tasso di disoccupazione e addirittura salire ai massimi storici il tasso mensile di occupazione. Per il mese di novembre l’Istat ha stimato un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 90,1 a 98,1) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 104,7 a 106,4), dopo quattro mesi consecutivi di calo. In particolare, appare molto positivo che siano risultate in crescita sia le attese di produzione del settore manifatturiero sia quelle sulle vendite del commercio al dettaglio, nonché gli ordini dei servizi di mercato.  Sono tutti segnali confortanti e convergenti, che fanno ben sperare per l’inverno. Chissà che la nostra economia, che già aveva mostrato di essere cresciuta più delle altre negli ultimi due anni, supererà meglio delle altre anche il quarto trimestre.

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