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Editoriali

Quanto pesa il Mar Rosso per l'Italia 

Redazione

Bankitalia spiega perché è la moda il settore più esposto alla minaccia Houthi

Che gli attacchi alle navi occidentali nel Mar Rosso stessero creando problemi alle catene di approvvigionamento è stato subito evidente, ma finora non si conosceva la dimensione del rischio che l’Italia sta correndo per il rallentamento del commercio globale. Oggi Bankitalia ha messo nero su bianco alcuni dati nel bollettino economico che cominciano a descrivere più nel dettaglio il fenomeno. Attraverso il Mar Rosso transita quasi il 16 per cento delle importazioni italiane in valore. Non è tantissimo ma si tratta di una media ed è abbastanza per creare dei danni alle filiere produttive più esposte, come ad esempio quella della moda. Secondo Bankitalia, infatti, circa un terzo delle importazioni della moda arriva nel nostro paese attraverso il Mar Rosso.

Sulla stessa rotta, inoltre, transita una larga parte di beni in arrivo dalla Cina (secondo mercato di approvvigionamento dell’Italia dopo la Germania), dalle altre economie dell’Asia orientale e dai paesi del Golfo Persico (energia). L’incidenza delle tensioni è elevata, dunque, anche per le importazioni di petrolio greggio e raffinato e per quelle di prodotti metalmeccanici, che costituiscono quasi il 30 per cento degli acquisti dall’estero del paese. Il fatto che la rilevanza per l’Italia della stessa rotta per le esportazioni sia sensibilmente più bassa (7 per cento) è una scarsa consolazione, visto che i maggiori rischi di fomentare l’inflazione si corrono con le importazioni dall’estero quando i costi  delle merci acquistate diventano più cari. E lo diventeranno con ogni probabilità visto che le navi sono costrette ad allungare i viaggi per giungere nei porti europei e italiani a causa della lievitazione delle spese logistiche. Quanto tutto questo potrà deviare la traiettoria di discesa dell’inflazione dell’Italia (anche superiore alle attese) è presto per dirlo e su questo Bankitalia non si pronuncia. Ma, viste le esperienze passate, non si può affatto escludere che le pressioni sui prezzi torneranno in Italia e in altri paesi europei finendo per influenzare la politica monetaria.

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