Foto di Mauro Scrobogna, via LaPresse 

emendamenti

Il governo fa retromarcia sulla manovra: addio alla norma sul Pos. Prorogato il Superbonus

Redazione

Aumento del cuneo fiscale e delle decontribuzioni. Più alte - a 600 euro - le pensioni minime. Il Rdc subisce un taglio di mensilità da 8 a 7. Ritorna il sussidio per i condomini e c'è un sostegno per i mutui

Cambia ancora il testo della legge di Bilancio, mentre il governo cerca un equilibrio tra le richieste della sua stessa maggioranza, quelle di Bruxelles e la necessità di mantenere delle misure identitarie. Così, la norma sul Pos salta, ma il Reddito di cittadinanza subisce ulteriori tagli. Aumenta il cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito e si alza la soglia di retribuzione delle pensioni minime a partire dai 75 anni. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti illustra le modifiche alla manovra e chiarisce che saranno suddivise a blocchetti - scontentando le opposizioni, Pd in primis - e che è escluso il maxi-emendamento. Intanto, nella notte, per un errore, sembra che ci sia una modifica che abbassi il tetto al contante da 5.000 a 1.000 euro; il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte si complimenta per la decisione, ma Giorgetti smentisce e lui, di rimando, "ritira i complimenti". 

Cuneo fiscale

Il taglio del 3 per cento sul cuneo fiscale destinato ai lavoratori dipendenti comprenderà i redditi lordi annui fino a 25 mila euro: si tratta di un ampiamento di 5.000 euro rispetto alla precedente versione della manovra. Un allargamento troppo timido sia secondo i sindacati sia secondo il parere di Confindustria, il cui presidente Carlo Bonomi chiedeva un innalzamento del taglio almeno al 4 per cento e un allargamento della platea dei destinatari fino ai 35 mila euro di reddito. Per questi ultimi si conferma il taglio al 2 per cento. Mentre salgono le decontribuzioni per chi assume under 35: si arriva a 8 mila euro, come su richieste di Forza Italia, e la stessa misura verrà applicata a chi percepisce il Reddito di cittadinanza. Anche il congedo parentale viene ampliato: ci sarà un mese in più pagato all'80 per cento. 

 

Pensioni

Sull'argomento pensioni, Forza Italia raggiunge un primo obiettivo: sale infatti a 600 euro le pensioni minime over 75 per tutti. Viene infatti eliminata la condizionalità sul reddito, ma la misura varrà solo per il 2023. 

 

Superbonus e mutui

Le modifiche alla manovra dedicano maggiori finanziamento alla casa. Il governo annulla le limitazioni al Superbonus previste dal decreto Aiuti quater che permettevano di ottenere il bonus al 110 per cento soltanto ai condomini che avrebbero presentato la Cilas entro il 25 novembre - per gli altri il sussidio sarebbe stato al 90 per cento. La nuova versione della legge sancisce la proroga al 31 dicembre. Nonostante il passo avanti, si attende ancora una soluzione - che dovrebbe arrivare con il testo di conversione del dl Aiuti - per lo sblocco dei crediti che sta rendendo impossibile proseguire con i lavori per molti cantieri. 

 

Il governo ha poi scelto di aiutare le famiglie sui mutui, compensando le ultime novità sui tassi d'interesse volute dalla Bce. Così si è scelto di riattivare una norma del 2012 che permetteva ai contratti di mutuo ipotecario di passare al mutuo a tasso fisso da quello a tasso variabile. La legge permetteva un meccanismo di calcolo molto vantaggioso, ma aveva delle condizioni, tra cui parametri di reddito Isee (non oltre i 35 mila euro) e un tetto massimo di mutuo (a 200 mila euro).

 

Reddito di cittadinanza

Sono ridotte da otto a sette le mensilità per i precettori di Reddito di cittadinanza. Alla fine dei sette mesi, i destinatari in grado di trovare un'occupazione - secondo i calcoli, circa 600 mila persone -, smetteranno di ricevere il sostegno. Perché però i lavoratori in grado di non restare inoccupati aumentino, verrà alzata la soglia massima, da 6.000 a 8.000 euro, dell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Ma, varrà solo per quei datori che assumano nel corso del 2023 i precettori del Rdc con contratto a termine.

 

Pos e tetto al contante

Salta la norma sul Pos - il comma 2 dell'art. 69 - che autorizzava tutti gli esercenti, dai commercianti ai lavoratori indipendenti, a non accettare pagamenti con carte di credito e Pos fino a 60 euro di spesa. Ma la misura era incorsa nelle critiche della Commissione europea che la considerava in controtendenza con gli obiettivi necessari per il Piano di ripresa e resilienza sull'evazione fiscale. Il governo è perciò andato incontro alle richieste europee.

Nella notte, inoltre, è sembrato che il tetto al contante si abbassasse da 5.000 a 1.000 euro, ma si è trattato di un refuso, poi corretto in una nuova versione dell'emendamento.